Il fronte civico di Busto: “Caianiello e Cattaneo pensano a noi? No grazie”

liste civiche unite

BUSTO ARSIZIO – Non è un’unione, ma nemmeno una federazione. Neppure un nuovo partito e tanto meno un’associazione con obiettivi culturali ma con fini politici. I civici, tutti i gruppi civici che in questo momento stanno in minoranza a Palazzo Gilardoni, mettono in campo una prova di collaborazione basata esclusivamente su temi e progetti da condividere, ma c’è chi ha già battezzato l’iniziativa come la nascita della “lista del sindaco”.

Busto al centro, Busto grande e gli Indipendenti di centro hanno presentato in conferenza stampa la nascita di Convergenza civica bustucca. Un’alleanza a geometrie variabili su una serie di temi che li vedrà convergere e da portare avanti insieme le istanze. E che al contempo non va a limare le peculiarità dei singoli gruppi, che rimarranno comunque ben distinti, a volte anche divergenti, e continueranno a vivere così come sono ora.

Cosa faranno e come lo faranno lo dicono subito: «Vogliamo catalizzare le risorse presenti in consiglio e sul territorio. Essere aggregazione di opinioni e idee – spiegano Gianfranco Bottini di Busto al Centro e Matteo Sabba di Busto Grande – par dare maggior peso politico possibile ad azioni di promozione, sostegno e difesa ogni qualvolta ci troveremo ad affrontare argomenti considerati di grande interesse per la cittò e per i cittadini». In altre parole: divisi conterebbero poco, alleati su punti strategici potranno far sentire la loro voce e quella di coloro che rappresentano.

La lista del sindaco

E’ questa una tesi davanti alla quale i civici sorridono e un po’ smentiscono, un po’ confermano: «Mesi fa abbiamo fatto un discorso molto franco ad Emanuele Antonelli dicendogli di guardare il nostro progetto con una giusta visione. E’ chiaro che con le nostre idee daremo fastidio, ma non nasciamo per essere conflittuali a questa amministrazione. Sia ben chiaro, infatti, che siamo in minoranza e lì vogliamo stare. Del resto esiste una maggioranza che ha il dovere di sostenere il sindaco. Se non ci riescono è un loro problema. Davanti al quale, se si proporrà e se avremo la forza, valuteremo come comportarci».

Insomma l’intenzione è stare alla larga dalle solite liturgie di partito: «Noi siamo un’altra cosa – ha puntualizzato Sabba – e in questi mesi abbiamo sempre cercato di dare un aiuto al sindaco finché è stato possibile, poi i partiti di maggioranza ci hanno chiuso la porta in faccia».

 Il canto delle sirene

Quasi nessuno lo dice, ma in tanti, nei partiti, li cercano. Lo stesso Nino Caianiello, con un ragionamento sulla difesa della classe media e moderata, ha aperto ufficialmente il corteggiamento nei loro confronti. I civici però hanno deciso di fare come Ulisse e di tapparsi le orecchie con la cera per non cedere all’armonioso canto delle sirene.

«Nino Caianiello è una vecchia volpe. O forse una volpe spelacchiata. Sia lui, che anche Cattaneo seppur con parole differenti pensano che chi stava in Forza Italia debba primo o poi tornare là – spiega Bottini – Ma così facendo dimostrano di non aver capito niente. Chi è in difficoltà sono loro, che continuano a difendere posizioni di potere sempre minore. Non siamo noi che dobbiamo andare da loro. Semmai dovrà avvenire il contrario, poiché quel centro politico, al quale fanno riferimento, di fatto c’è già, anche se non è ancora riunito sotto un unico tetto. E quando lo sarà, non sarà certo nei partiti». Con queste parole i civici “schivano” così l’abbraccio di Caianiello

Cosa cambia in consiglio a Busto

Nulla, per il momento, se si guarda ai numeri. I consiglieri in capo ai civici erano e restano quattro. Tanto, se invece dalla matematica si passa alla fisica e in particolare al peso specifico. Poiché, su una serie di temi, Busto Al centro e Busto Grande sono pronte a dare battaglia come fossero un unico gruppo. E ancor di più potrebbe cambiare in futuro. Non certo ora. Magari tra qualche mese, quando la politica rientrerà dal periodo balneare.

E che i quattro consiglieri potrebbe diventare cinque, o forse sei, lo lascia intendere Gianluca Castiglioni: «In consiglio ci sono colleghi che non si sentono più a proprio agio nei partiti e non è detto che un domani possano guardare ai noi con maggior interesse». E alla richiesta di fare qualche nome, Castiglioni svia il discorso parlando di sentori più che di certezze. Ma il sasso ormai è stato lanciato e la sensazione che in maggioranza ci sia chi fa “il pesce in barile” è supportata anche da un ragionamento, solo teorico dice lui, messo sul tavolo da Gianfranco Bottini: «Premetto che le mie sono solo proiezioni, ma se davvero la truppa civica in consiglio aumenterà la propria consistenza a quel punto, da importanti, potremmo diventare decisivi».

Lo schema Alfa

E’ chiaro che il primo vero banco di prova per i civici saranno le prossime elezioni provinciali. E la palestra cittadina nella quale mettersi alla prova sarà data dalle questioni quali Accam e Agesp ad esempio.

La domanda è con chi stringeranno alleanze al prossimo giro? A destra o a sinistra?  Forse con nessuno. Come del resto è accaduto per l’elezione del cda del gestore unico dell’acqua. In quell’occasione accanto alle liste dei papabili di centrodestra e centrosinistra, i civici hanno tracciato una terza via: la loro, riuscendo ad eleggere un consigliere e diventando di fatto l’ago della bilancia. Dire ora però che anche Busto Grande confluirà nella lista provinciale denominata Esperienza civica «è prematuro», dice Matteo Sabba e conferma Bottini, il quale però aggiunge che «in questo momento, più di due anni fa, trovare sindaci e amministratori che credono nella nostra proposta politica è più semplice».

 

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