Danni in centro a Gallarate e minacce. Denunciata la “Banda del Tavernello”

gallarate banda del tavernello

GALLARATEDanneggiamento del verde pubblico, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e oltraggio. E per chi risiede fuori Comune è scattata anche la denuncia per il mancato rispetto delle normative anti-Covid. Sono questi i reati contestati oggi, 1 aprile, dalla polizia locale di Gallarate ad alcuni componenti della “Banda del Tavernello”. Lo rende noto il vicesindaco con delega alla Sicurezza, Francesca Caruso.

Portati in comando

La “Banda del Tavernello”  è l’appellativo con cui a Gallarate viene ormai identificato il gruppo di sbandati e senza dimora (molti di loro con problemi di alcolismo) che popolano il centro storico della città, in particolare i giardini di largo Risorgimento e le aree adiacenti a piazza Libertà. Questa mattina sono stati sorpresi a bivaccare in piazza Guenzati, disturbando i passanti con fare molesto e danneggiando il patrimonio pubblico. La polizia locale dapprima ha provato a farli desistere sanzionando i residenti fuori Comune per il mancato rispetto della zona rossa, ma a fronte di un atteggiamento intollerabile è stata costretta a intervenire una seconda volta poco dopo. Portati in comando, sono stati denunciati per danneggiamento del verde pubblico, resistenza a pubblico ufficiale, minaccia e oltraggio.

Un problema di sicurezza

La costante presenza di queste persone in centro è diventata da tempo anche una questione di sicurezza. Il primo cittadino Andrea Cassani (il sindaco ha anche funzioni di ordine pubblico) e il vice Francesca Caruso due anni fa riunirono attorno a un tavolo i vertici della comunità pastorale, Caritas, alcune cooperative e associazioni del terzo settore per provare a intervenire sotto l’aspetto sociale. Si provò anche con le maniere dure, come dimostrano i Daspo emessi dal questore di Varese nel corso del 2020. Ma quando lo scorso marzo, in pieno lockdown, vennero sorpresi assembrati in piazza con le sedie da giardino, il sindaco perse le pazienza: «Si vergognino: fintanto che sarò sindaco non spenderemo più nemmeno un centesimo dei gallaratesi per questi signori».

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