Gallarate, Caielli eletto segretario della Lega: «Da noi centrodestra senza intoppi»

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GALLARATE – Tutto come da copione. Ieri sera, 9 maggio, nella sede della Lega di Gallarate, Giorgio Caielli è stato eletto all’unanimità primo segretario della Lega Salvini Premier. Succede a se stesso: da novembre 2020 infatti ricopriva il ruolo di commissario.  La sezione di via Monte Santo ha scelto anche i quattro componenti del direttivo: Andrea Zibetti, Evelin Calderara, Roberto Amadeo e Sandro Rech. A presiedere i lavori l’onorevole Dario Galli.

Giorgio Caielli, quali sono gli obiettivi del prossimo triennio? 
Bisogna innanzitutto tenere conto di quanto fatto nell’ultimo anno. Abbiamo vinto le elezioni comunali, la Lega è il primo partito in città ed esprime un consigliere provinciale, Evelin Calderara. E’ il frutto di un metodo di lavoro che considero buono, così come il rapporto con gli alleati. Qui, a differenza che altrove, non ci sono problemi. Al momento continuiamo con questa logica in vista dei prossimi quattro grandi appuntamenti: i referendum sulla giustizia, l’elezione del nostro segretario provinciale, le Regionali a cui teniamo tantissimo e le Politiche. 

Cosa ne pensa della spaccatura del centrodestra a Cassano Magnago? 
Non conosco nel dettaglio la situazione. Vorrei confrontarmi con il commissario Claudio Leone prima di fare una valutazione. Di certo, quando il centrodestra si spacca c’è il rischio di aprire le porte alla sinistra. Non è successo così a Somma Lombardo? 

Ma Gualandris non ha detto che dopo il caso Cassano il centrodestra in provincia di Varese non esiste più?
Capisco le dichiarazioni del nostro commissario provinciale, ma credo vadano inquadrate nel conteso elettorale e dunque confinate all’interno della città sul tavolo della discussione provinciale. A livello globale non credo ci saranno ripercussioni.

Quindi il “liberi tutti” non avrà conseguenze su Gallarate? 
Noi qui da sempre facciamo quello che vogliamo. E lo scorso anno abbiamo deciso di fare accordi alla luce del sole e di essere garanti di un patto tra tutti gli attori del centrodestra. Per Forza Italia, per esempio, mi sono trovato a trattare con Nicola Mucci, ma nonostante i trascorsi con intelligenza e rispetto reciproco le cose hanno funzionato e sono andate bene. 

Da troppi anni Gallarate non esprime più un parlamentare o un consigliere regionale. Da primo partito per la città, è il vostro obiettivo per il 2023? 
Dopo tutto quello che è stato fatto l’auspicio rimane quello.

Chi può essere il candidato? 
Ne abbiamo tanti e parlarne ora sarebbe prematuro. 

Il sindaco è nella rosa? 
Andrea Cassani ha certamente le caratteristiche per ambire a un ruolo di questo livello, ma ha dichiarato che rimane a fare il sindaco e noi ci fidiamo di quello che dice. Poi da qui all’anno prossimo può succedere di tutto, c’è una guerra in corso e non è nemmeno detto che le elezioni si facciano davvero. 

Può fare il segretario provinciale della Lega? 
Anche questa è una partita delicata e tosta. Può farlo uno di Gallarate e per esperienza e conoscenza del partito in tanti sarebbero in grado. A partire da Cassani che pubblicamente si è già reso disponibile. Il vero problema è capire quando verrà eletto, perché prima bisogna chiudere tutti i congressi cittadini e ci vorranno mesi. Io spero di poter avere il nuovo segretario provinciale prima delle elezioni del prossimo anno. 

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