Gallarate, Cassani: «Funziona solo il 55% delle telecamere»

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Da sinistra: Caruso, Cassani e Giannini

GALLARATE – Dopo il tentato furto con spaccata alla Rigolio Arredamenti, avvenuto ieri notte 24 marzo, si riaccende la polemica sicurezza a Gallarate. E sul funzionamento delle telecamere di videosorveglianza, è lo stesso sindaco Andrea Cassani ad ammettere che ne funziona poco più della metà, puntando il dito contro l’ex assessore alla Sicurezza Francesca Caruso (FdI) (oggi assessore regionale alla Cultura) che fino a lunedì scorso ha tenuto per sette anni in mano la delega. 

Il sopralluogo in comando 

«Sono stato al Comando della polizia locale lo scorso martedì», spiega il sindaco. «Il comandante Aurelio Giannini mi ha informato che le telecamere che funzionano sono poco oltre il 55 per cento. Questo è la situazione ereditata dopo le dimissioni dell’assessore precedente. Ovviamente, rassicura Cassani «ho già dato indicazione al comandante e agli uffici di provvedere al più presto alla sistemazione di tutte le telecamere». Queste dichiarazioni confermano il clima di gelo e tensione tra l’amministrazione Cassani e l’ex assessore gallaratese che lunedì scorso, giorno delle dimissioni, non è passata nemmeno a salutare i suoi ex colleghi in sala giunta.

Il precedente

Il malfunzionamento delle telecamere era già finito nel mirino delle opposizioni che nel 2018 presentarono una mozione di sfiducia nei confronti di Caruso. Allora il Pd denunciò che su 48 telecamere di videosorveglianza risultavano disponibili le immagini di sole 27 telecamere, mentre le altre non trasmettevano le immagini al comando. Inoltre, il sistema dei varchi targhe risultava essere stato non funzionante per diversi mesi. La mozione naturalmente non passò. Da allora vennero stanziate ulteriori risorse per la videosorveglianza in città, ma a quanto pare le cose non sono di molto migliorate. 

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