Gallarate, l’edilizia riparte. Ma è il nulla rispetto a dieci anni fa

Gallarate edilizia riparte

GALLARATE – Un milione 607mila euro, pari a un incremento del 18 per cento rispetto al 2017. Sono gli oneri di urbanizzazione incassati dal Comune di Gallarate nel corso del 2018, sintomo di un settore, quello dell’edilizia, in ripresa dopo anni bui. La percentuale di crescita non deve però trarre in inganno, perché la cifra è nulla a confronto di dieci anni fa. Nel 2008, ovvero un anno prima della grande crisi economica, Palazzo Borghi introitava con gli oneri di urbanizzazione 3 milioni 966mila euro. Il triplo.

Il consuntivo comunale

Il dato emerge dal bilancio consuntivo portato in approvazione in consiglio comunale dal vicesindaco Moreno Carù e votato senza particolari scontri tra maggioranza e opposizione. Scontato l’esito: quindici favorevoli (Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Gruppo misto), nove i contrari (Pd, Città è Vita, Gallarate 9.9).

Il bilancio in pillole

Il consuntivo del 2018 chiude con 45 milioni e 638mila euro di spese correnti e 2 milioni e 906mila euro di spese per investimento. I numeri illustrati in aula da Carù mostrano una pressione tributaria pro capite pari a 707,34 euro, un indebitamento pro capite da 317,25 euro e trasferimenti erariali dallo Stato al Comune inferiori ai 28 euro per cittadino. In calo gli incassi per le violazioni al Codice della strada che ammontano a 1.262.157 euro.

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