Gallarate, Forza Italia fedele al sindaco Cassani non chiederà assessori

Gallarate consiglio comunale

GALLARATE – E Forza Italia? La domanda, come si dice, serpeggia per i corridoi del Palazzo da settimane, da quando Gallarate è finita nel tritacarne giudiziario dell’inchiesta Mensa dei poveri. Forza Italia ha patito in diretta i rigori dei pubblici ministeri di Milano, fino al punto da rimanerne decapitata in città e in provincia. Accuse pesanti, che hanno inciso nel profondo la stessa amministrazione di centrodestra, quanto meno per una vera o presunta, sebbene mai voluta, contiguità politica attorno agli autori dell’ipotizzato malaffare.

Antefatti oggetto di ampi e diffusi reseconti mediatici. E di conseguenti polemiche, benché, sia chiaro, le responsabilità penali sono e restano pur sempre personali. Un assessore in manette, altri due “licenziati” d’emblée dal sindaco Andrea Cassani perché espressi dai berlusconiani e sostituiti, con l’intento di spazzare via dubbi e supposte connivenze, con esponenti neutri, della cosiddetta società civile. Insomma, Forza Italia, che pure conta quattro consiglieri municipali, messa all’angolo. E adesso, alla luce della mozione di sfiducia al primo cittadino firmata da dodici membri dell’assemblea civica, mozione alla quale manca una sola adesione per decretare il rompete le righe anticipato? “Adesso ribadiamo la nostra fedeltà al sindaco” sottolinea in un comunicato il capogruppo forzista Germano Dall’Igna, smentendo tutte le voci sui maldipancia della squadra azzurra a cominciare dalla richiesta di riavere un assessore in giunta, pena il si alla sfiducia. Smentita che si colloca in scia alle concilianti dichiarazioni del commissario cittadino Gigi Farioli e dei vertici provinciali del partito: tutti allineati dentro il centrodestra. Con l’intento di riportare a più miti consigli anche Leonardo Martucci, forzista che, pur rimanendo forzista, ha deciso di schierarsi contro Cassani. Per dirla in un altro modo, l’amministrazione gallaratese non dovrebbe cadere sotto il fuoco amico. Anche per uno scontato motivo contingente: se si dovesse tornare alle urne, i berlusconiani locali rischiano la disfatta totale.

La figura del cane bastonato

Però, c’è un però. Le smentite ufficiali a volte non corrispondono alla realtà. Sussurri e grida di forzisti scontenti ne girano, eccome, non solo a Gallarate. C’è chi non se la sente di continuare a far la figura del cane bastonato. Che nulla possa accadere di traumatico è appunto nelle cose dell’ufficialità. Il resto è da vedere. Anche alla luce di chi, libero da certi impedimenti, può tranquillamente tornare a muoversi sottotraccia e, senza farlo sapere, dettare di nuovo una linea a chi è rimasto nella sua orbita. Fantasie? Può essere, ma anche no.

Nel mentre il capogruppo Dall’Igna conferma, ribatte, annuncia, rivela. Con l’amministrazione Cassani “sono stati raggiunti importanti risultati” sul verde, sulla viabilità e anche sull’ospedale unico non “vi è divergenza”. Quindi, testuale: “Da ultimo relativamente alla richiesta di un assessore di Forza Italia nell’esecutivo ad oggi non vi è nessuna richiesta e nemmeno la certezza di tale richiesta. Confermo che a breve si terrà un incontro tra il commissario cittadino di FI, il signor Sindaco e la richiesta di un assessore non è all’ordine del giorno. Noi da sempre siamo il partito del fare e ci interessa continuare l’attività amministrativa con rinnovato impegno e slancio e tutto il resto… è solo noia”. Fin che dura, avanti tutta.

Gallarate forza italia sfiducia – MALPENSA24