Gallarate, bit e pixel diventano arte al Maga. Con la pittura elettronica di Coltro

GALLARATE – Una mostra in cui l’arte incontra il post-digitale. Un codice che lo stesso artista definisce «pittura oltre la materia». Dal 28 aprile al primo settembre, il Maga di Gallarate ospita una personale del veronese Davide Maria Coltro. Classe 1967, è pioniere e maestro della sperimentazione tecnologica, dal titolo Astrazione mediale.

La rassegna

L’esposizione, che s’inserisce all’interno della programmazione delle attività del Museo nell’Era Post – Digitale sostenuto dal Fondo Cultura 2021 del ministero della Cultura, è il nuovo capitolo della ricerca promossa dal Maga sull’arte digitale. La rassegna, curata da Alessandro Castiglioni e con il contributo critico di Elena Pontiggia, presenta la più recente produzione di Coltro in cui il linguaggio mediale, caratteristico della sua cifra più autentica, assume nuove connotazioni astratte e sintetiche, capaci di evidenziare i rapporti tra gli elementi fondamentali della pittura elettronica, quali bit e pixel, in un codice da lui stesso definito «pittura oltre la materia».

L’arte astratta

Il progetto si pone in continuità con una più ampia zona di analisi sull’arte astratta, dal Movimento arte concreta alla Pittura analitica, sviluppata dal Maga. In questo ambito, Coltro interpreta i temi che caratterizzano il presente come il complesso dialogo tra arte e scienza, le nuove frontiere conoscitive dei Visual Studies e la ridefinizione del rapporto tra arte e spiritualità. La sua pittura mediale, grazie alla conoscenza profonda del mondo digitale, crea sorprendenti possibilità espressive che implicano anche la neuroestetica. Il percorso espositivo si compone di una serie di nuove installazioni, appositamente pensate e costruite per gli spazi del museo, in cui i Quadri Mediali si caratterizzano per un flusso generativo astratto in costante mutamento e progettato dall’artista da remoto.

L’arte in città e i workshop

Le sale del Maga diventano così un luogo di raccoglimento silenzioso in cui la contemplazione delle immagini in divenire avvicina il pubblico a una dimensione meditativa e privata. Questo aspetto acquisirà poi un ulteriore significato all’interno del tessuto cittadino di Gallarate: le opere di Coltro verranno trasmesse nei totem digitali di comunicazione cittadina, riproponendo il concetto di “Quadro civico” che l’artista aveva già presentato a Shanghai, in Cina, nel 2006. La mostra sarà arricchita inoltre da un programma educativo che si traduce in un workshop permanente in cui Coltro costruirà occasioni di dialogo con il pubblico di tutte le età attorno al rapporto tra fisicità tecnologica e immaterialità digitale all’interno della propria opera.

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