Gallarate, Mieli chiude Duemilalibri. E il sindaco chiude con le polemiche

GALLARATE – La Sala degli Arazzi del Maga di Gallarate era al completo quando, questa sera, domenica 15 ottobre, Paolo Mieli, giornalista (ha diretto La Stampa e il Corriere della Sera), storico e saggista ne ha varcato la soglia accolto da un lungo applauso e dall’assessore Claudia Mazzetti e dal sindaco Andrea Cassani. Mieli ha presentato il suo ultimo saggio “Il secolo autoritario. Perché i buoni non vincono mai” (287 pagine, edito da Rizzoli) dialogando con il giornalista Luigi Mascheroni.

I numeri e le polemiche

Se Mazzetti, nella sua introduzione, ha sottolineato il successo dell’edizione 2023 di Duemilalibri ringraziando tutti coloro che ci hanno lavorato, dalla direttrice Emma Zanella al direttore Angelo Crespi e tutti coloro che ogni giorno fanno vivere il Maga sottolineando che in cinque giorni 2.500 persone hanno partecipato al Festival con 650 studenti presenti a numerosi eventi, il primo cittadino è stato netto: «Anch’io voglio ringraziare tutti coloro che hanno portato avanti quest’edizione di Duemilalibri. Portare avanti un Festival che inizia con delle polemiche è sfidante per tutti – ha detto Cassani riferendosi alla querelle Forza Italia-Travaglio – Ma le polemiche spesso sono pretestuose e sono i risultati che fanno le persone. E ci sono stati».

Esistono ancora i buoni?

Il pubblico, da questo momento, è stato tutto per Mieli. E la domanda nella mente di tutti era: i buoni esistono ancora? Soprattutto in riferimento ai recenti eventi: Mieli ha accennato alla guerra in Ucraina e in Israele. «I buoni esistono ancora – ha spiegato – Esistono luoghi dove è ancora possibile discutere liberamente, pregare liberamente, vivere liberamente la propria sessualità. Poi esiste un’aggressione al bene, quella della Russia all’Ucraina o quella di Hamas a quei ragazzi in Israele che stavano ballando o dei bambini; io provo a spiegare qual è la forza del male. La forza del male sta nella non fiducia dei buoni verso loro stessi». E ancora Mieli si è speso per Duemilalibri: «Queste sono le uniche manifestazioni che abbiamo. Che propongono cultura, che si contrappongo a una certa televisione, ad una scuola che spesso è più simile alla televisione che nn a un luogo di cultura. Sono degli eroi tutti coloro che portano avanti manifestazioni come questa e vanno sostenuti».

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