Marco Travaglio: «Forza Italia? Comici involontari. A Gallarate non mi terranno a bada»

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GALLARATE – La polemica innescata da Forza Italia per la presenza di Marco Travaglio sabato sera, 14 ottobre, al Maga di Gallarate, per la presentazione del libro “Il Santo” su Silvio Berlusconi, un effetto lo ha già creato: da ieri è il primo sold out della 24esima edizione di Duemilalibri. Le prenotazioni si sono esaurite in pochissime ore.  

Marco Travaglio, Forza Italia non gradisce la sua presenza sabato sera a Gallarate. Che ne pensa?
Penso che siano dei geni. Che Forza Italia chieda la cacciata di un giornalista de Il Giornale, perché ad avermi invitato ricordo è il curatore della rassegna Luigi Mascheroni, è già parecchio comico. Se poi volevano sabotare od oscurare l’evento sono riusciti nell’esatto opposto, facendo una pubblicità gratuita. Questo dà la misura della loro intelligenza politica. 

È la prima volta che le capita una cosa del genere? 
Sono trent’anni che alcuni partiti vogliono impedirmi di parlare. Ma francamente non mi importa niente. Sono stato invitato da Mascheroni e ho accettato subito, perché io vado dappertutto e dico quello che penso. Sottolineo che negli ultimi sei mesi ho partecipato a due feste di Fratelli d’Italia. 

Dicono che ora il compito di Mascheroni sarà quello di tenerla a bada.
Non so come possono pensare di tenermi a bada. Se non fosse che la censura è uno dei mali del nostro Paese ci sarebbe da rotolarsi per terra dal ridere. Sono dei comici involontari. 

Il suo libro non risparmia pesanti accuse a Silvio Berlusconi. Quante smentite o querele ha già ricevuto?
Zero. Cosa vuoi querelare? Sono tutte frasi di Berlusconi, tutte le sue leggi e tutte le sue imprese. Si figuri che una volta scrisse che io e lui eravamo entrambi dei combattenti per la libertà su fronti diversi. Io non ho scritto questo libro contro di lui, io gli avversarsi li combatto quando sono vivi. Il libro non è fatto per sputare sulla tomba di Berlusconi. 

Chi è “Il Santo” allora? 
Il libro mette in guarda dal vero motivo per cui i politici, non soltanto di centrodestra, lo hanno elogiato. Non lo hanno fatto certo per amore. La ragione vera della beatificazione postuma dipende dal fatto che il modo di fare politica alla Berlusconi è troppo comodo per non approfittarne. Tu puoi fare porcate di ogni genere e ogni volta che sei chiamato a rispondere fai una battuta, racconti la barzelletta della Mela che sa di f***a, spolveri la poltrona o gridi al complotto. Non succede in nessun altro Paese del mondo democratico. È per questo che hanno esaltato Berlusconi, per continuare a fare come lui. 

Chi sta seguendo le sue orme?
Guardate la Santanché e il suo conflitto di interessi. Oppure, per restare all’attualità, fai una legge incostituzionale, i giudici la disapplicano e tu cosa fai? Mostri un video del giudice di cinque anni prima, come se questo cancellasse il problema di una legge che non si può applicare. È questo il sistema Berlusconi di chi, elogiandolo, lo vuole perpetrare a propri fini. 

Lui resta insuperabile?
Io dico sempre a chi legge il mio libro di aprire una pagina a caso, puntare il dito a caso su una riga e troverà una porcata fatta o una porcata detta da Berlusconi. La domanda che ti devi porre è: quale politico al mondo che ne avesse fatta una, non mille, di queste porcherie, potrebbe arrivare al giorno della sua morte con il presidente della Repubblica e della Corte Costituzionale al suo funerale? Negli altri Paesi, quelli come lui, li ficcano in galera o quantomeno li cacciano molto prima. Hanno beatificato Berlusconi non per omaggiare il defunto, ma per legittimare loro stessi a fare come lui. 

Insomma, abbiamo capito lo spirito con cui arriverà sabato a Gallarate.
Esatto. 

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