Malpensa, doppia mostra a PhotoSquare. Sale e acqua i protagonisti

MALPENSA – Tra le forme d’arte che arricchiscono l’esperienza dei passeggeri, la fotografia è una delle più apprezzate e a Malpensa ha un luogo d’eccezione, anzi due. All’ormai celebre PhotoSquare, diventato negli anni punto di riferimento per le esposizioni fotografiche, si affianca lo spazio SEArt situato al livello arrivi in prossimità della porta 3. Qui da oggi, 8 maggio, si possono ammirare due mostre molto diverse, dove la luce illumina elementi come il sale e l’acqua restituendo emozioni. A PhotoSquare c’è il progetto fotografico di Loredana Celano della serie “White Dust”, mentre a SEArt “The city on the water” di Giancarlo Leone.

White Dust

Loredana Celano propone immagini scattate in momenti diversi della giornata e in condizioni di luce differenti della Salina di Cervia. “White Dust” è una concreta testimonianza dell’incanto del famoso sale Dolce di Cervia celebre in tutto il mondo. Un paziente e approfondito lavoro dove la Celano ha saputo metterne in evidenza l’unicità, attraverso colori sorprendenti, infiniti cromatismi tra il bianco e nero, il giallo, il rosa, il rosso, con tutte le sfumature possibili date dai diversi riflessi della luce nelle differenti ore del giorno.

In “White Dust” il sale diventa veicolo di un immaginario che vagheggia una cosmogonia, un altro mondo, un incanto, la neve, il gelo, l’acqua che muta di stato il segno puro racconta i momenti che la salina restituisce durante lo scorrere delle ore nei giorni, riflettendo la radiazione luminosa e restituendo le singolari cromie catturate dalla fotografa. Così il bianco e nero puro, o il colore in nuances e gradazioni infinite, sono il risultato esteticamente notevole e meritevole di queste stampe fotografiche di così rara bellezza. L’incantevole natura che ci parla attraverso la luce.

E se da una parte abbiamo il sale, dall’altra troviamo l’acqua che diventa scusa per raccontare una città che si riflette. La luce se da una parte cambia il colore del sale, nei diversi momenti della giornata, qui colpisce l’immagine riflessa nell’acqua immortalandola in uno scatto che più che una fotografia sembra un acquerello.

The city on the water

The city on the water” nasce dall’esigenza di “cercare la Città altrove”. Da qualche anno, parallelamente al lavoro di architetto, Giancarlo Leone, urbanista e studioso delle Città, porta avanti una ricerca fotografica su come si riflettono le Architetture nelle acque di Città. “Una ricerca incompleta e mai finita che continua in nuovi contesti urbani ed in nuovi fogli d’acqua” attraverso effimeri riflessi.

Tale ricerca è nata studiando le Città e il loro fallimento in termini di qualità della Vita. Una summa di divieti arreda ormai le comunità urbane perdendo la giusta velocità, i vuoti urbani e il silenzio che li arreda. Tutti fattori che Leone sente scomparire e lasciare il posto ad un disordine che mal si coniuga con la “Poesia dei nostri Cuori”. E se per l’autore i Cittadini sono diventati Clienti delle Città e le strade si sono trasformate in corridoi asettici dell’ottusità visiva, in cui la velocità supera il limite del rispetto, acutizzandone la mancanza di quello che il fotografo chiama “vassoio di pensieri su cui veniva servito il silenzio di una Collettività inducendola a riflettere”. Ecco perché Leone ritiene “The city on the water”, un compendio urbanistico in cui il riflesso è l’Architettura della Vita.

E così, camminando a bordo acqua Leone riflette e cattura – con un vecchio iPhone – momenti sempre diversi. Qui Milano è raccontata dalle sue Architetture sull’acqua della Darsena, del Naviglio Grande e del Naviglio Pavese, mentre a Venezia le Architetture bizantine baciano l’acqua tra un moto ed un altro. A Firenze l’Arno fa da tela a un dipinto urbano. Ad Acitrezza i Malavoglia tornano a navigare sulle acque salate; a Tivoli la Storia torna a galla.

The city on the water è una selezione dell’intera raccolta di oltre 200 scatti fotografici dove ogni immagine coglie l’attimo e ne diventa unica, irripetibile, perché non sarà mai più la stessa. Qualcuna ricorda “un acquarello” o “un quadro puntinista” magari un “riferimento a Sironi”, ma tutti sono scatti fotografici privi di fotoritocco.

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