Il Fai apre Palazzo Minoletti, alla scoperta dell’ex Casa del fascio di Gallarate

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GALLARATE – Il Fai apre per la prima volta le porte di Palazzo Minoletti per una suggestiva visita guidata all’interno dell’ex Casa del fascio in piazza Garibaldi a Gallarate. L’appuntamento è per il 18 e 19 giugno. 

In attesa del recupero 

Le visite a Palazzo Minoletti sono patrocinate dal Comune di Gallarate. Nei giorni scorsi l’assessore alla Cultura Claudia Mazzetti ha portato in approvazione in giunta la proposta del Fai. «Una proposta interessante – dice – perché da anni non viene aperto al pubblico e molti spazi non sono mai stati visitabili perché erano adibiti a uffici». Oltre agli interni, Palazzo Minoletti gode di un rifugio antiaereo sottoterra rimasto intatto e di una suggestiva terrazza con un’inedita vista sulla città.
Si tratta di un’opportunità per farlo vedere ai gallaratesi in attesa di un suo recupero. Più occasioni sono sfumate negli ultimi anni, ma non c’è volontà di arrendersi: ora l’amministrazione comunale sta giocando la carta dell’Accordo di rilancio economico sociale e territoriale attraverso cui il Comune di Gallarate punta ad attrarre investitori privati e finanziamenti regionali fino a due milioni di euro. A Palazzo Borghi sono convinti che è la volta buona.

La storia del Minoletti 

Palazzo Minoletti rappresenta una presenza significativa per la città di Gallarate. Costruito durante il periodo del fascismo italiano a seguito di un concorso pubblico, vinto dall’architetto Giulio Minoletti, nel 1941 l’edificio venne completato e diventò subito sede del Partito Nazionale Fascista, della Gioventù Italiana del Littorio, del Fascio Femminile e delle Associazioni sportive e di quelle d’Arma. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale l’edificio divenne prima sede delle Poste e poi dell’agenzia delle Entrate, fino al 2002 anno in cui venne chiuso definitivamente. Nel 2009 Palazzo Minoletti venne acquistato dal Comune con l’intento di farne la nuova sede della biblioteca civica, ma il progetto non venne mai realizzato.

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Stile razionalista 

Palazzo Minoletti è un’importante testimonianza dello stile architettonico razionalista degli Anni Trenta impreziosito dalle ampie scale, dalle ampie finestre, e dalla terrazza sul tetto da cui ammirare il cuore della città. Nel piano interrato venne realizzato un rifugio antiaereo rimasto intatto anche dopo la guerra. 
Il progetto venne criticato per la mancanza della torre littoria e perché era povero di simboli del regime, tuttavia il disegno prevedeva l’utilizzo esclusivo di materie prime italiane, il che era un omaggio alla dottrina del regime. Al secondo piano del salone principale, coperto da uno strato di vernice, c’è la grande composizione allegorica “La Gloria” eseguita nel 1940 da Alessandro Pandolfi che raffigura il Duce a cavallo, incoronato da una Vittoria alata. Il suo recupero fu al centro del dibattito durante la recente visita in città di Vittorio Sgarbi. 

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