Lo stupratore di Gallarate messo in fuga dai lampeggianti dei netturbini

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GALLARATE – Emergono nuovi dettagli sull’aggressione avvenuta in pieno centro a Gallarate lo scorso 10 marzo.  Gli inquirenti hanno ricostruito il film dell’inseguimento, con provvidenziale arrivo in lontananza di una macchina spazzastrade i cui lampeggianti spaventano l’aggressore. Che nel tentativo di nascondersi cerca di intrufolarsi nella sede del La casa di Francesco dalla quale era già stato bandito. E per farlo massacra di botte il custode.

Il film dell’inseguimento fotogramma per fotogramma

I carabinieri della compagnia di Gallarate sono arrivati all’identità dell’uomo grazie a un’indagine rapida e precisa arrestando, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Busto Arsizio, un ivoriano di 22 anni. I militari hanno raccolto tutte le immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, anche di quelle private. Ricostruendo, fotogramma dopo fotogramma, l’inseguimento tra la vittima e l’aggressore. Le immagini mostrano la giovane donna uscire dal locale dove aveva trascorso qualche ora. Locale dove, poco prima, si era intrufolato per pochi minuti anche il ventiduenne. Lei esce, lui è lì vicino. La ragazza si avvia lungo via Mercanti. Pochi minuti e si accorge di essere seguita. Si scompone, inizia ad aumentare il passo sino a correre in direzione di piazza Libertà. Forse per dissimulare la paura, cercando di far desistere il suo inseguitore, la donna mostra all’ivoriano il dito medio mentre continua a fuggire. Lui è troppo veloce.

Botte al custode de La casa di Francesco

I video mostrano l’uomo che raggiunge la vittima, la strattona afferrandola per il collo e la spinge all’interno dell’androne di un portone completamente al buio. Qui le telecamere non possono più nulla, ma la donna, mentre lui le abbassa i leggins e gli slip, riesce a gridare. E’ un residente che svegliato dalle disperate grida d’aiuto della ragazza, si affaccia alla finestra, urla a sua volta e chiama il 112. L’ivoriano capisce di avere i secondi contati. La sua paura di essere fermato diventa incontrollabile quando in lontananza sulla strada vede dei lampeggianti. Sono quelli di una macchina per la pulizia delle strade, ma lui non può saperlo e scappa. Appena in tempo perché le auto dei carabinieri raggiungono la zona di lì a pochi secondi. Nel frattempo l’uomo cerca rifugio a La casa di Francesco, cosa che gli è vietata visto che in passato ha già mostrato intolleranza alle regole e comportamenti inaccettabili. Per entrare nel rifugio picchia il custode causandogli un trauma cranico. La sua fuga, in realtà, è stata del tutto inutile. I carabinieri hanno ricostruito ogni cosa facendo scattare le manette. Il ventiduenne, visti i precedenti e quanto accaduto a marzo, è da considerarsi soggetto pericoloso socialmente. E’ in carcere. 

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