Gallarate, inchiesta tangenti: Miano esce dal carcere. Disposti gli arresti domiciliari

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GALLARATEPiermichele Miano lascia il carcere dopo un mese trascorso a San Vittore: l’architetto, arrestato lo scorso 7 maggio perché coinvolto nella maxi inchiesta per tangenti Mensa dei poveri che ha portato in cella anche l’ex plenipotenziario di Forza Italia in provincia di Varese Nino Caianiello, venerdì sera è tornato a casa a Gallarate. Dove è comunque confinato agli arresti domiciliari. Lo riporta l’edizione di oggi del quotidiano La Prealpina.

Era stato interrogato per 8 ore

gallarate tangenti miano scarceratoIl gip Raffaella Mascarino ha accolto l’istanza depositata dal difensore Cesare Cicorella. L’attenuazione della misura prevede che Miano resti comunque confinato agli arresti domiciliari. Il professionista era stato interrogato dal pm Luigi Furno per 8 ore in 2 giorni (tra il 3 e il 4 giugno scorsi). «Il mio assistito ha risposto serenamente alle contestazioni – aveva spiegato Cicorella – Riconoscendo di aver commesso degli errori». Miano non si sarebbe reso «Conto che ci fosse qualcosa di illegale e ha ammesso di aver ceduto alle lusinghe di Paggiaro». Davanti agli inquirenti il professionista avrebbe rilasciato dichiarazioni considerate utili per la conferma dell’impianto accusatorio. Dalla serata di venerdì 7 giugno Miano è tornato a casa, seppur con limitazione della libertà personale.

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