Fracchia (Italexit): «A Gallarate le prime elezioni libere dopo Mensa dei poveri» 

Gallarate Tiziano Fracchia italexit

GALLARATE – Le definisce «le prime elezioni libere dopo l’inchiesta giudiziaria Mensa dei poveri» e per questo non poteva mancare. Cinque anni fa Tiziano Fracchia risultò il primo dei non eletti con Fratelli d’Italia. Ora si ripresenta come candidato sindaco di Italexit, il nuovo movimento creato a livello nazionale da Gianluigi Paragone. 

Donne e giustizia

I primi contatti con Italexit, dice, risalgono a fine luglio. Ma la sua candidatura è rimasta coperta fino a sabato scorso, ultimo giorno utile per depositare le liste. «E’ un gruppo di persone che non fanno i politici di professione. In lista abbiamo inserito prima tutte le donne: è un chiaro messaggio teso alla valorizzazione della presenza femminile in politica». Secondo Fracchia, le Amministrative 2021 sono un appuntamento a cui non si poteva rinunciare. «Gallarate è stata per anni l’epicentro di quel sistema di potere smascherato da Mensa dei poveri. Ora finalmente si potrà votare liberamente e noi vogliamo esserci».

Gallarate dorme

Per Italexit i 5 anni con Edoardo Guenzani sindaco (centrosinistra) e i successivi con Andrea Cassani (centrodestra) sono equiparabili. «Gallarate dorme, perché da troppo tempo è governata dai vertici di partito e spesso anche da persone non all’altezza. La nostra città ha bisogno di una visione, non basta asfaltare le strade». La cartina da tornasole è proprio la tornata elettorale del prossimo 3 e 4 ottobre: «Di fatto ci sono tre candidati di centrodestra: Cassani, Serati e io. E’evidente che qualcosa non ha funzionato, che troppe persone non sono soddisfatte del lavoro svolto».

Come Pietrasanta

Tra i tanti punti programmatici Fracchia sottolinea la valorizzazione del centro, l’eliminazione delle auto da piazza Garibaldi, la riapertura di Palazzo Minoletti, una politica Green contro il consumo di suolo, l’attenzione ai rioni, l’incentivazione alla mobilità alternativa e la sicurezza: «Tolleranza zero contro l’illegalità» . Pretende inoltre un deciso cambio di passo sul Maga: «Sono davvero scontento di come viene gestito a livello politico. Se si aprisse davvero alla città potrebbe essere un volano di cultura e sviluppo. L’esempio è Pietrasanta. Chiunque l’abbia visitata sa a cosa mi riferisco».

I voti di Fratelli d’Italia

Fracchia torna a fare politica a Gallarate dopo l’uscita di scena da Fratelli d’Italia nel 2016. «Hanno tramato per farmi fuori. L’unica soddisfazione personale è che Giuseppe De Bernardi Martignoni si sia dovuto accontentare di fare il consigliere nonostante avesse altre ambizioni. In giunta infatti misero per logiche di partito Francesca Caruso, piazzata a fare la vicesindaco dopo che non si era spesa per nulla in campagna elettorale. Criticai fortemente quella scelta». Ora il candidato di Italexit non nasconde di provare a pescare voti nello stesso bacino di 5 anni fa, andando così a intercettare voti di Fratelli d’Italia. Sarebbe in qualche modo anche una sorta di rivincita. «Ma in verità speriamo di prendere voti ovunque. Insieme a Vincenzo Colucci abbiamo creato un gruppo di persone serie e motivate. Da subito abbiamo notato un buon riscontro».

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