Gara solidale: mascherine FPP2 da Busto, Milano e dal Friuli per La Provvidenza

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BUSTO ARSIZIO – Da Busto, da Milano e perfino dal Friuli Venezia Giulia. Sono in tanti che hanno risposto e stanno rispondendo all’appello de La Provvidenza, la residenza per anziani che da diversi giorni è alla ricerca di mascherine certificate FPP2 e FPP3. E che, seppur ancora con forniture discontinue, stanno arrivando alla rsa. Anzi, in molti casi è il direttore generale Luca Trama che va di persona a recuperarle. «Perché – racconta – abbiamo fatto un ordine importante e stiamo aspettando la consegna. In questi giorni anche solo una mascherina per noi ha un valore inestimabile. E devo dire che Busto e i bustocchi stanno confermando di avere un cuore davvero grande».

Inestimabile valore immateriale

Quanto vale, economicamente una mascherina? Poco, forse non arriva a 1 euro. Eppure nell’emergenza che si sta affrontando anche dentro La Provvidenza questo strumento ha un inestimabile valore sotto il profilo sanitario, ma anche umano. Perché dietro ogni mascherina certificata recuperata c’è la generosità dei cittadini. Di una famiglia che rinuncia a due protezioni, perché le bimbe non escono da casa e quindi le hanno donate all’istituto; o di un bustocco residente città e del parente in Friuli, il quale ricevuto l’appello si è affrettato a fare una spedizione tramite corriere di qualche decina di mascherine certificate. Arrivate anche quelle a destinazione. «Una rete invisibile – spiega Luca Trama – che ci sta facendo sentire una vicinanza importante. E che è stata costruita attraverso un lavoro incessante del vicesindaco Manuela Maffioli. Grazie a un suo contatto proprio oggi, mercoledì 25 marzo, sono andato a recuperarne un centinaio a Milano». Ogni giorno si fa la conta delle mascherine a La Provvidenza, come fossero pagliuzze d’oro che non devono andare perse. «Ne abbiamo circa 200 – continua Trama – un quantitativo che ci basta per un paio di giorni. La ricerca continua e speriamo sempre in quell’ordine che stiamo attendendo da giorni».

Lavoro di squadra: nessuno si tira indietro

Tutto (o molto) è cambiato da quando il virus è riuscito a infilarsi anche dentro a La Provvidenza. Quello che sembrava un guscio sicuro per gli ospiti, ma anche per chi vi lavora, è diventato di colpo un luogo dagli equilibri delicatissimi. Dove accanto alle competenze mediche, sanitarie e professionali stanno emergendo anche quelle umane. «Di una squadra che sapevo essere di altissimo livello – racconta Luca Trama – e che si sta dimostrando davvero eccezionale. Dal direttore sanitario Carlo Marazzini, alla responsabile dell’economato che sta facendo un lavoro incredibile per recuperare tutto ciò che ci occorre. Tutti presenti in prima linea. Anche chi, per via della propria mansione, può svolgere il proprio lavoro in smart working».

Fa la cosa giusta

Decisione rapide e quelle giuste. Perché quella che sta affrontando il personale de La Provvidenza è un’emergenza nell’emergenza. Dove anche l’organizzazione logistica è stata adeguata alla situazione. All’interno della rsa è stata realizzata un’area isolata destinata a chi deve affrontare la quarantena interna, con personale dedicato. Come ogni altro reparto interno ha un team socio sanitario ad hoc. Insomma si lavora uniti, ma divisi per ridurre ogni possibile contatto. Rigidi anche i controlli sugli ospiti, ma anche su tutto il personale.

Chiusi al mondo eppure aperti e trasparenti

Da giorni la struttura è off limits per le visite a famigliari e parenti degli ospiti. Ma il personale ha aperto tutti i canali possibili per comunicare e dare informazioni. Prima le video chiamate e poi, quando non è più stato possibile garantire questa finestra poiché la necessità primaria è stata l’assistenza, sono stati attivati i numeri telefonici dedicati e una sezione con le Faq sul sito dell’istituto. «Abbiamo deciso di comunicare la nostra situazione con la massima trasparenza – racconta il dg – E’ questo uno dei nostri principi al quale non vogliamo derogare. I famigliari degli ospiti sono prontamente informati sulla situazione». E l’ultimo servizio attivato è quello di un supporto psicologico per il personale interno, «un aiuto fondamentale in questi giorni di grande difficoltà, perché sappiamo di dover affrontare una situazione complessa con poche armi a disposizione. Ma tutti siamo convinti di poterne venire fuori».

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