Gente di Jerago con Orago si rivolge al prefetto: «Zero trasparenza in Comune»

Immagine di repertorio del gruppo Gente di Jerago con Orago

JERAGO CON ORAGO – «Non permetteremo un altro scempio come quello di via Milano. Essere sindaci e amministratori di un Comune non significa esserne i padroni». Lo affermano i consiglieri comunali di opposizione del gruppo “Gente di Jerago con Orago”, Salvatore Marino, Andrea Panfili e Gianluca Rabuffetti, che hanno scritto una lettera al prefetto di Varese per denunciare la «trasparenza negata» dal sindaco Emilio Aliverti. «Ci troviamo nella impossibilità di svolgere le nostre mansioni – si legge in una nota del gruppo guidato da Salvatore Marino – il prefetto ristabilisca la legalità e la regolarità del processo informativo, per permettere il normale controllo amministrativo».

I ritardi nella consegna degli atti

A sollevare le proteste del gruppo “Gente” sono stati i «ritardi dai 30 ai 90 giorni nella consegna di tutti gli atti richiesti, contro i 10 giorni stabiliti a norma di legge», sulle opere pubbliche in fase di approvazione a Jerago con Orago. «Da troppo tempo il sindaco e l’assessore competente posticipano, o addirittura negano l’accesso agli atti» lamentano Marino & C., che aggiungono che «l’ufficio tecnico ci ha negato l’accesso ai documenti» dei progetti di fattibilità tecnico-economica della nuova Sala Civica e di viale Rejna, approvati in giunta lo scorso 15 dicembre. «Non vogliono mostrarci gli atti relativi alla progettazione preliminare, quando è ancora possibile apportare delle modifiche – scrive “Gente di Jerago con Orago” – addirittura, il sindaco, nel consiglio comunale di fine novembre 2020, ha affermato pubblicamente che questi atti non esistono. L’ufficio tecnico si è appellato erroneamente al segreto d’ufficio, in violazione del Testo Unico degli Enti Locali».

La lettera al Prefetto

Così il gruppo di opposizione si è rivolto al prefetto. «Dopo tutto ciò che è successo in via Milano, con i platani abbattuti lungo la ferrovia, non è possibile mantenere un atteggiamento così arrogante e prepotente nei confronti di chi svolge un ruolo di controllo e di proposta, come quello dei Consiglieri Comunali – sostengono Marino, Panfili e Rabuffetti – ancor più di questo, il continuo negare la trasparenza lede l’interesse di tutti noi cittadini a conoscere ed indirizzare le decisioni determinanti per il futuro del nostro Comune. Viale Rejna e la nuova Sala Civica sono opere fondamentali per il territorio. Prima di approvare i progetti esecutivi, queste opere devono essere condivise, in modo pacato e trasparente».

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