GIAN LUCA ROSSI: “Chiudiamo tutto e ripartiamo a contagio azzerato”

 

È spuntato il primo caso positivo di Coronavirus in SerieA (Rugani) e ora ci si interroga sul futuro più immediato del calcio italiano. Possibile che il calcio internazionale prosegua nonostante la pandemia? Potrà ripartire la SerieA in tempi brevi? Il giornalista delle Reti Mediapason, Gian Luca Rossi, non ha dubbi: bisogna chiudere tutto e ripartire quando il contagio sarà azzerato. La salute innanzitutto.

Il caso Rugani

“Dopo che è uscito Rugani – dice Rossi – non vedo altre strade. Si doveva intervenire prima. Poteva essere chiunque. Cosa vogliamo fare? La cosa che mi dà fastidio è il fatto che ci si faccia prendere dall’ansia del tempo. Credo che in questa situazione di grande emergenza in realtà il tuo alleato è il tempo che deve sparire come concetto perché produce solo ansia. Visto che è stata proclamata la seconda pandemia mondiale credo che un ragionamento più riflessivo lo si debba fare”. Per Rossi è inutile, quindi, farsi prendere dalla smania di rientrare subito a tutti i costi: “Ci fermiamo tutti – ha aggiunto – e tra un mese, un anno non so quanto tempo vorrà, ripartiremo”.

Ripartiamo dopo la sospensione

“Cancelliamo tutti i tornei – ha specificato – e ripartiamo dal momento in cui è avvenuta la sospensione. Il tempo deve smettere di essere un’ansia ma un alleato. Il 3 aprile non potrà essersi messo tutto a posto, bisogna essere realistici. Ma poi che senso ha giocare la Champions a metà? Tutti stanno arrivando a capire che la situazione è grave. Oggi dobbiamo fermare tutto. Il concetto di tempo non esiste più. Il giorno in cui il contagio è azzerato si potrà ripartire dal momento della sospensione. Temo che il calcio tenterà di resistere, ma non ha senso. Adesso dopo il contagio di Rugani e la quarantena mi pare ovvio che la Juve non possa giocare, ma non puoi pensare di darle il 3-0 a tavolino. E che sportività sarebbe mai? Appena sarà possibile riparti esattamente da lì, da dove tutto si è bloccato. Ma poi adesso cosa facciamo? misuriamo la febbre agli atleti prima che entrino in campo? Dai, mi sembra un’assurdità. Stanno fermando le nostre vite, credo si possa fermare anche il calcio. Deve essere tuttavia un ragionamento mondiale.
Ci siamo presi noi tempo tendenzialmente fino al 3 aprile. Ma secondo voi è plausibile ripartire il 4 aprile? Non facciamoci prendere dall’ansia del tempo. A me anche la storia dei playoff sembra una scelta surreale. Sarebbe un criterio di assegnazione incomprensibile e poco sportivo”.

Gian Luca Rossi -MALPENSA24