Presidio antifascista, Galimberti e Alfieri: «Pellicini prenda le distanze dai Do.Ra.»

VARESE – «Caro Andrea Pellicini, riconosciamo la tua onestà intellettuale per questo ti chiediamo di prendere le distanze anche dagli organizzatori della manifestazione dei Do.Ra. La Giornata del Ricordo deve unire e non dividere». Questo in sostanza il messaggio che il sindaco di Varese Davide Galimberti e il senatore del Pd Alessandro Alfieri inviano al deputato luinese dopo la sua richiesta di rinviare il presidio antifascista.

Non si cede di un millimetro. Il presidio antifascista, reazione al saluto romano dei Do.Ra. a Palazzo Estenso, si farà. Nello stesso giorno in cui i Do.Ra. si prenderanno il centro città per ricordare le vittime delle Foibe. Ma la questione, sotto osservazione anche da parte delle forze dell’ordine, inizia a farsi tesa.

La lettera di Galimberti a Pellicini

Caro Andrea, leggo con piacere nelle tue parole un implicito apprezzamento all’iniziativa “Varese è antifascista” promossa proprio nella Giornata del Ricordo per arricchire ancora di più il programma delle celebrazioni del 10 febbraio che il Comune di Varese insieme alle altre Istituzioni ha in programma ed alle quali, come tutti gli anni, parteciperò, per condannare ogni forma di prevaricazione e violenza, contro tutte le ideologie basate sulla negazione dei diritti individuali e per ribadire invece la civiltà dei valori democratici così come contenuto nella nostra Costituzione.

Tale iniziativa si è resa necessaria anche a fronte dello sconcerto di molti cittadini, associazioni, organizzazioni sindacali e partiti, dopo i gravi episodi avvenuti nel cortile del palazzo comunale lo scorso sabato. L’interesse che sta dimostrando l’iniziativa in queste ore ne conferma la necessità e l’importanza.

Ti ringrazio per aver avanzato la tua posizione, così da consentirmi di chiarire ancora meglio il senso dell’iniziativa. Immagino che un’analoga richiesta di rinvio tu l’abbia avanzata anche agli organizzatori della sfilata prevista per domani sera. Un caro saluto, ci vediamo sabato.

Alfieri: «Pellicini prenda le distanze dai Do.Ra.»

Anche Alessandro Alfieri si rivolge al deputato di Fratelli d’Italia: «Credo che Pellicini abbia mandato alla stampa solo metà comunicato. Nella parte che gli è rimasa nel computer, ne sono certo perché conosco la sua onesta intellettuale, c’era certamente l’invito ai Do.Ro. a partecipare alle manifestazioni ufficiali promosse dalle istituzioni per la Giornata del Ricordo. Una commemorazione che deve unire e non dividere. Per questo di a Pellicini di non perdere l’occasione per prendere le distanze dai Do.Ra. e dalla loro manifestazione».

Cordì e l’Anpi sez Macchi Varese

Non è difficile comprendere le vere ragioni che hanno spinto l’on. Pellicini a rivolgere un attacco inusitato al presidio antifascista indetto dalla amministrazione comunale per ribadire, di fronte alle provocazioni dei nazifascisti di Do.Ra., la tradizione democratica e antifascista della città di Varese e delle sue istituzioni. L’onorevole di Fratelli d’Italia sorvola infatti sulle motivazioni che hanno portato a indire il presidio, anzi non dice nulla, ma proprio nulla, sulle provocazioni nazifasciste, da quella del 3 gennaio a quella di domani.

A volte i silenzi contano più di mille parole.

Rocco Cordì

Perciò non si offenda se le chiediamo di spiegarci il suo silenzio su quanto stanno facendo le formazioni nazifasciste nella nostra provincia. Ma noi la risposta possiamo immaginarla perché parlare di loro la metterebbe in imbarazzo, oppure dovrebbe spiegare la differenza tra chi disprezza la Costituzione e le istituzioni democratiche e chi invece si mobilita per per difenderle. Perciò meglio esibirsi nell’assurda pretesa di sospendere la manifestazione prendendo a pretesto il Giorno del ricordo. Ma l’onorevole dalle tante smemoratezze stia tranquillo, noi non dimentichiamo nulla.

E non c’è luogo o momento più significativo di un presidio antifascista per ricordare anche la tragedia delle Foibe. Un dramma nazionale in cui migliaia di italiani sono rimaste vittime della politica criminale compiuta dal fascismo sul confine orientale e nei Balcani. Si vada a leggere come Mussolini considerava gli slavi, si documenti sulle violenze compiute dai fascisti in quelle terre. Poi forse capirà.

Se si vuole davvero onorare le vittime italiane e l’esodo a cui sono stati costretti migliaia di famiglie, non possiamo ignorare le circostanze di una tragedia verso la quale nessuno può restare indifferente. Dobbiamo certo impegnarci a promuovere la conoscenza del dramma delle Foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, ma riflettendo senza pregiudizi sul contesto e le vicende storiche che hanno causato quelle tragedie. Perciò se l’onorevole vuole sospendere qualcosa si rivolga a chi strumentalizza questa ricorrenza per esibirsi nei macabri rituali di esaltazione del nazifascismo.

giornata ricordo do.ra. antifascista varese – MALPENSA24