Giro d’Italia. A Napoli si esalta l’uomo delle fughe: vince Thomas De Gendt

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NAPOLI – Un’ottava tappa mozzafiato al Giro d’Italia 2022, sia per l’andamento che per i paesaggi partenopei da cui è transitata: ad alzare le braccia al cielo dopo 153 chilometri “brevi ma intensi” sul lungomare Caracciolo è Thomas De Gendt (Lotto Soudal) davanti a un bravissimo Davide Gabburo (Bardiani Csf Faizanè) e Jorge Arcas della Movistar!

L’aria di Napoli ispira Van der Poel, che fin dalla partenza di piazza Plebiscito è letteralmente scatenato dopo non essere riuscito ieri a centrare la fuga. Il campione olandese della Alpecin Fenix è protagonista fin dai primissi attacchi, al km 8 scatta da solo e al km 14 viene raggiunto da venti uomini: Andrea Vendrame e Lilian Calmejane (Ag2r Citroen), Fabio Felline e Harold Tejada (Astana), Wout Poels e Jasha Sutterlin (Bahrain Victorious), Davide Gabburo (Bardiani Csf Faizanè), Guillaume Martin (Cofidis), Simone Ravanelli ed Edoardo Zardini (Drone Hopper Androni), Samuele Rivi [primo in assoluto ad accelerare al via ufficiale di Stefano Allocchio, che tenacia!] e Mirco Maestri (Eolo Kometa), Biniam Ghirmay (Intermarché Wanty Gobert), Thomas De Gendt, Sylvain Moniquet e Harm Vanhoucke (Lotto Soudal), Jorge Arcas (Movistar), Mauro Schmid (QuickStep), Mattias Jensen (Trek Segafredo), Diego Ulissi (UAE).

Poels, Sutterlin e Jenssen (che ha corso con una vistosa fasciatura data la brutta caduta di ieri; malconcio pure Jonathan Castroviejo nel treno di Carapaz in gruppo; mentre non è partito Simon Carr, secondo forfait in questo Giro per la EF) non collaborano in quanto compagni degli uomini classifica Bilbao, Landa e Lopez. Di contro il plotone non può lasciar andare troppo lontani i battistrada, dato che Guillaume Martin ha appena 4’06” dal leader della generale e preoccupa non poco. A condurre l’inseguimento sono Trek Segafredo, Bahrain Victorious, Bora Hansgrohe e BikeExchange.

Ghirmay si prende i 12 punti dello sprint intermedio sul lago Patria, al quale VDP nemmeno partecipa: nella sua testa c’è solo e soltanto la vittoria di tappa! Intanto il plotone mantiene un ritardo costante di due minuti e durante il primo dei quattro giri del circuito “Lago di Lucrino-Bacoli-Monte di Procida” l’ammiraglia Bahrain richiama Sutterlin per lavorare al fianco dei capitani spagnoli. Dopo una sessantina di chilometri, dunque, gli scalpitanti battistrada rimangono esattamente in venti e aumentano a due minuti e mezzo il loro margine nel corso del secondo e terzo giro.

I fuggitivi più “nervosi” sono Van der Poel e De Gendt (sempre più leader nella goliardica corsa a due con l’omonimo Aimé) e proprio il portacolori dell’Alpecin Fenix al km 107, sull’ultimo passaggio “strappante” sul lago di Lucrino, imprime una sfiammata che allunga il drappello di testa ma gli si ritorce contro, poiché induce un contropiede che lancia quattro corridori a tagliare il traguardo volante e scollinare il GPM cat.4 in vantaggio su tutti gli altri: Thomas De Gendt e Harm Vanhoucke, Jorge Arcas, Davide Gabburo.

Nei morbidi saliscendi degli ultimi 34 chilometri, sono solo in cinque tra gli ormai ex fuggiaschi a rimanere all’inseguimento: lo stesso VDP, schiumante rabbia, Ghirmay, Schmid, Poels e Martin, che con un gruppo che scivola verso i 3 minuti di ritardo (Kamna ci prova, Lopez risponde senza patemi) rientra in classifica generale issandosi persino davanti ad Adam Yates!

Pozzuoli e Posillipo sono alcuni dei magici scenari che vedono viaggiare il quartetto al comando con mezzo minuto sull’arrembante quintetto. Proprio le ultime pendenze permettono di dimezzare il gap, aggiungono pepe e costringono i 4 davanti a spingere full gas nei 6 chilometri finali, e specialmente negli ultimi 2 in cui Van der Poel e Ghirmay schizzano via per un ultimo tentativo di riacciuffo…

Ma i topi riescono a sfuggire ai gatti: restando in metafora zoologica, Vanhoucke fa da pesce pilota a De Gendt che parte imbattibile ai 150 metri, bravissimo Gabburo a battere Arcas per il secondo posto. Alle loro spalle, poche decine di metri, l’eritreo vince una volatina platonica su Schmid (che si è riportato sotto nel frattempo) e un rabbuiato Van der Poel, che oggi esce tatticamente sconfitto dal 35enne De Gendt, alla seconda affermazione in carriera alla Corsa Rosa dieci anni dopo quell’impresa sullo Stelvio quando finì sul podio finale dietro Hesjedal e Rodriguez.

Conserva per ora la maglia rosa Juan Pedro Lopez (Trek Segafredo) ma questa era l’ultima giornata relativamente semplice prima del Blockhaus di domani…
Invariate pure le altre classifiche: Ghirmay si avvicina leggermente ad Arnaud Demare (Groupama FDJ) che però tiene la ciclamino grazie ai due successi consecutivi di Messina e Scalea; miglior scalatore è ancora Koen Bouwman (Jumbo Visma) grazie al trionfo di Potenza; al comando dei giovani c’è lo stesso Lopez, dunque maglia bianca indosso ancora a Mauri Vansevenant (QuickStep).

Articolo a cura di Tuttobiciweb.it

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