Giro d’Italia, Sagan si esalta a Foligno e si veste di ciclamino

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FOLIGNO – A Foligno è Peter Sagan (Bora Hansgrohe) ad aggiudicarsi la 10^ tappa del Giro d’Italia 2021, bruciando in una super-volata Fernando Gaviria (UAE Emirates) e Davide Cimolai della Israel StartUp Nation, 4° Stefano Oldani della Lotto Soudal! Resta in maglia rosa Egan Bernal della Ineos. Così come Geoffrey Bouchard, pur rimasto in coda alla corsa, conserva la maglia azzurra di miglior scalatore. Con questo successo invece Sagan si veste di ciclamino, schizzando in cima alla classifica a punti!

Frazione interlocutoria attraverso il centro Italia, tra L’Aquila, Rieti e l’Umbria, preludio del primo giorno di riposo. La più breve in linea di questa Corsa Rosa: appena 139 chilometri. Con un grande interrogativo alla partenza: nei pochi saliscendi nel percorso (culminati con l’unico GPM di giornata, il Valico della Somma esattamente al km 100) qualcuno riuscirà ad attaccare da lontano per non farsi poi riprendere dai velocisti puri nei successivi 39 km in discesa verso il traguardo?

Una cosa è stata subito sicura: la fuga, formatasi nel giro di un paio di chilometri dallo start. Con uomini già ampiamente visti all’attacco nei giorni scorsi. Cinque i battistrada: Simon Pellaud (Androni Sidermec), Samuele Rivi (Eolo Kometa), Taco Van der Hoorn (Intermarché Wanty Gobert), Kobe Goossens (Lotto Soudal) e Umberto Marengo (Bardiani Csf Faizanè), che nella parte leggermente vallonata del tragitto hanno oltrepassato i 2 minuti di vantaggio sul gruppo, ma sono stati ripresi ai piedi del Gran Premio di Montagna. Un’iniziativa che ha permesso allo svizzero Pellaud di rinforzare la propria posizione nelle classifiche speciali di fuga e combattività, e al trentino Rivi di prendersi il primo traguardo volante di Santa Rufina.

Nella scalata di 7 chilometri al Valico della Somma, nessuno ha piazzato un attacco per staccare il gruppo, ma sono stati parecchi i corridori che non hanno retto il ritmo infernale impresso dalla Bora Hansgrohe e dalla solita Ineos, e si sono sganciati definitivamente dai giochi odierni: tra i tanti Matteo Moschetti (Trek Segafredo) e Maximiliano Richeze (UAE Emirates); Dylan Groenewegen, crollato insieme agli altri uomini veloci della Jumbo Visma; Giacomo Nizzolo, che poi ha provato invano un forcing in discesa aiutato da uno splendido Campenaerts (prosegue la maledizione del campione europeo Nizzolo, due volte vincitore della classifica a punti del Giro, ma ancora a secco di vittorie di tappa); e l’ormai ex maglia ciclamino Tim Merlier.

Hanno tenuto botta invece Elia Viviani, Andrea Vendrame, Davide Cimolai, Fernando Gaviria, Max Kanter, Andrea Pasqualon (che si era staccato per poi recuperare nella picchiata post-scollinamento) e pure Filippo Fiorelli. Oltre ovviamente a Peter Sagan, mai relegato nelle retrovie del plotone ma sempre in mezzo al suo treno-Bora. Così gli uomini classifica, che hanno scongiurato qualsiasi tipo di sorpresa nella generale.

Nella discesa finale, abbiamo assistito a due volate. La prima è stata quella del secondo traguardo volante di giornata, a Campello del Clitunno, a 18 km dall’arrivo, che essendo valevole per abbuoni in classifica generale è stata combattuta dai due principali uomini classifica: Remco Evenepoel ha preceduto il leader Egan Bernal, ma a sua volta la giovane stella della Deceuninck QuickStep è stata bruciata da Jhonatan Narvaez, della Ineos, che è andato ad aggiudicarsi lo sprint per strappare quantomeno un secondino a Evenepoel e aiutare così il compagno Bernal.

Poi è stata tutta preparazione della volatona finale, che dopo la caduta in curva di Kanter (DSM) nell’ultimo chilometro ha visto partire Juan Sebastian Molano per il connazionale Gaviria, ma che ha visto alla fine il successo di tappa di Sagan. Dopo l’azione colombiana targata UAE, infatti, il campionissimo slovacco ha allungato la zampata decisiva e dopo il traguardo ha ringraziato la sua splendida squadra per il lavoro effettuato. Si sono visti infatti in cima a tirare soprattutto Oss, Buchmann e Aleotti, e insieme a loro, costantemente, capitan Sagan. Una tappa letteralmente dominata.

Per Sagan è la seconda vittoria di tappa in carriera al Giro su due edizioni in cui ha partecipato, dopo quella dell’anno scorso: curiosamente, sempre nella tappa numero 10. A Tortoreto nel 2020, a Foligno oggi. Abruzzo e Umbria, il centro dello Stivale gli porta bene.

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