Giulia, la passione per la corsa, il sogno di una famiglia e il castello di bugie

SENAGOSorride in foto, sfiorandosi il pancione, ancora due mesi e avrebbe abbracciato suo figlio, ma quel sorriso è stato brutalmente strappato via dall’uomo che lei credeva l’amore della sua vita. Troppo spesso ci si focalizza su chi una vita la spegne, mentre oggi è giusto concentrarsi su chi ha subito, inerme, la crudeltà di chi non ama, non rispetta, non sa affrontare le sue responsabilità e colpisce.

Giulia Tramontano aveva 29 anni, nata a Napoli in una famiglia che l’adorava, che da sabato ha fatto qualunque cosa per poterla ritrovare, purtroppo inutilmente. Mentre familiari e amici, supportati da migliaia di persone in rete, dai cronisti, si dannavano per riportare la giovane futura mamma a casa, il suo compagno, il suo assassino, mentiva sperando di nascondere il suo inconcepibile agire.

Da Napoli a Milano, la vita di Giulia

Giulia si era trasferita nel Milanese da Napoli, dove vivono i suoi genitori, e ha iniziato a lavorare, terminati gli studi. Tenace, sorridente, ha costruito la sua carriera sognando una vita serena, appagante. Poi l’incontro con Alessandro Impagniatello, barman in in noto hotel di lusso di Milano. L’amore, la convivenza e il desiderio di un figlio. Sette mesi fa la dolce notizia. Quel bambino però non vedrà mai la luce, perché si è addormentato insieme alla sua mamma, tra sabato sera e domenica, sotto i colpi di coltello di colui che avrebbe chiamato padre. “L’uomo potrà sfuggire alla giustizia umana ma non a quella divina“, ha scritto Giulia sul suo profilo Facebook nel 2019, commentando una notizia di cronaca.

Giulia Tramontano (da Facebook)

La corsa, il sogno e il castello di bugie

Sportiva, amante della corsa, impegnata negli studi, amica affettuosa, dopo una parentesi come consulente finanziaria, Giulia è passata all’immobiliare. Quell’amore con il quale sognava una famiglia, una vita tutta da costruire e “miglia da percorrere”, come si era tatuata sul corpo, si è invece rivelato una grande bugia. Sabato Giulia, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, ha scoperto la doppia vita di Imposimato, le sue bugie, la sua mancanza di onestà, ed è crollata. Ha telefonato ai suoi genitori, dopo aver incontrato un’altrettanto ignara giovane americana che credeva di essere l’unica donna nella vita del 30 enne. Ha scoperto che l’uomo di cui era convinta di essersi innamorata in realtà non esisteva, perché era una maschera indossata per coprire un castello di bugie. Possiamo ipotizzare quale sia stata la sua reazione, quella di una persona con la testa sulle spalle, distrutta dal dolore e dalla delusione, ma prima di raccontarla dobbiamo attendere il lavoro degli inquirenti.

Avrebbe potuto e dovuto vivere Giulia, chiudersi alle spalle quella relazione bugiarda per colpe non sue, affrontare le conseguenze attorniata dall’affetto di chi le voleva bene, veder nascere suo figlio, abbracciarlo e crescerlo e poi innamorarsi ancora, una o mille volte ancora. Lui non glielo ha permesso, l’ennesimo uomo che ha scelto di spegnere una vita perché troppo codardo per affrontare le conseguenze delle sue scelte.