Golasecca, all’asilo Rigolli acqua fredda da 30 anni. Ora i genitori alzano la voce

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GOLASECCA – Senza acqua calda da almeno trent’anni. Succede all’asilo infantile Rigolli di Golasecca, nel bagno utilizzato dai bimbi. A sollevare la questione sono alcuni genitori per risolvere il problema una volta per tutte. «Ci rendiamo conto della situazione, così come sappiamo che ci possano essere difficoltà economiche a causa dell’emergenza Covid», spiega un papà. «La scuola in questo momento può essere in difficoltà con le spese e noi saremmo stati pronti a dare una mano, in maniera collaborativa». Ora rimane solo da capire se l’acqua calda sia effettivamente un diritto a livello legislativo. Ma resta il fatto che la richiesta da parte delle famiglie di avere questa garanzia non stoni poi tanto. Anzi.

L’acqua calda serve

La crisi Covid fa la sua parte, è indiscutibile. E vale per entrambe le parti. Sì, perché da un lato è evidente che nell’ultimo anno – praticamente in ogni settore, chi più chi meno – ci siano state delle criticità economiche. E nel caso delle scuole, soprattutto in quelle che richiedono le rette, la chiusura forzata ha inciso parecchio: nessuna entrata e costi di gestione da sostenere. Dall’altro lato, però, se i genitori tengono un occhio chiuso e ammettono la situazione complicata, uno lo lasciano aperto e rivendicano un servizio. «Avere l’acqua calda è utile, in particolare se l’igiene delle mani diventa una priorità per salvaguardare la salute di tutti. Dei bimbi in particolare», specifica il genitore. Contattata la scuola, è stato riferito alle famiglie che un idraulico sarebbe intervenuto subito. Anche perché sembra che l’acqua calda non ci sia mai stata in quel bagno, almeno negli ultimi trent’anni. Secondo le normative, infatti, pare che non sia obbligatoria, così come dimostrerebbero i documenti che certificano gli impianti idraulici ed elettrici. Sarà poi la scuola, in questo senso, a confermarlo.

La posizione del Comune

Anche il sindaco Claudio Ventimiglia, chiamato in causa, ha ribadito la posizione dell’amministrazione. «Noi non siamo stati informati da nessuno», spiega. «L’asilo infantile è un ente morale quindi questioni di questo genere, di solito, vengono risolte internamente, perché non sono sotto la gestione diretta del Comune». Ma sottolinea: «Chiaramente, come è già successo in passato, se il consiglio d’amministrazione dovesse avere bisogno di aiuto, saremmo sempre disponibili a dare una mano, nel limite del possibile».

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