Alessandra Pinetti: «Rilanciamo la cultura a Golasecca con la nostra biblioteca»

golasecca biblioteca alessandra pinetti

GOLASECCA – Dai nuovi incontri con l’autore, al ritorno ai laboratori di lettura con i bimbi delle elementari. Ma anche le aperture straordinarie della domenica mattina, magari con qualche piccolo evento a fare da contorno. Fino al grande obiettivo: organizzare a Golasecca un’edizione del “Fuori chi legge”, una delle più note manifestazioni organizzate dal sistema bibliotecario dei laghi e dai Comuni, in collaborazione con le cooperative di educativa di strada. A due anni dall’apertura della nuova biblioteca, per il presidente Alessandra Pinetti – con alle spalle un team di volontari che definisce «sante persone» – è arrivato il momento di rilanciare la cultura e la lettura in paese. Quel che è certo è che un anno e mezzo di Covid, con tutte le aperture a singhiozzi che ha causato, non ha soffocato l’entusiasmo dei bibliotecari. Anzi, incrociando le dita, Pinetti lo dice chiaramente: «Se tutto va come ci auguriamo, a settembre si riparte. A pieno regime».

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Dal Covid alla «cultura della biblioteca»

Quest’estate, le restrizioni si sono molto allentate. Al punto che, come molte altre attività, anche la biblioteca ha ripreso a lavorare a ritmi molto vicini alla normalità. Soprattutto se si considera che dall’apertura a oggi, gran parte della vita della nuova biblioteca è stata condizionata dall’emergenza sanitaria. Tra ingressi scaglionati, procedure di sanificazione, gestione a distanza e molte – troppe – chiusure, ora però è arrivato il momento di rimboccarsi le maniche è mettere a tavolino i prossimi step «in maniera positiva».

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A partire dagli incontri con l’autore, da sempre un appuntamento fisso. «In genere – prosegue Pinetti – organizzavamo qualcosa che fosse legato al territorio. Ora l’obiettivo è di allargarci e invitare anche nomi più noti». Non solo: in programma c’è di riprendere i laboratori con i bimbi: «La proposta è di seguire dei racconti, ovviamente differenti in base all’età di chi prende parte a questa iniziativa». Spazio anche ai piccoli delle elementari, con l’obiettivo di «accoglierli e dare loro tutte le indicazioni utili per sfruttare al meglio ciò che la biblioteca ha da offrire: da come scegliere i libri a come ritirarli. Ma anche incentivarli a utilizzare gli spazi di lettura creati apposta per loro, così che possano sedersi e godersi i libri ai tavolini». Un modo per riproporre «la cultura della biblioteca». Non mancano i piccoli eventi, come due anni fa. Il riferimento va all’apertura straordinaria della domenica mattina, con «un piccolo aperitivo e un accompagnamento musicale. Da pensare, ovviamente, quando il Covid permetterà di stare insieme senza problemi». Tutte iniziative che guardano in un’unica direzione: «Fare qualcosa in più per un piccolo paesino».

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Obiettivo: “Fuori chi legge”

Un progetto per pensare più in grande c’è, si chiama “Fuori chi legge”. Si tratta di una manifestazione ben nota al territorio che coinvolge il sistema bibliotecario dei laghi, i Comuni e le cooperative di educativa di strada. Al centro, ovviamente, ci sono i libri. Ma tutt’intorno viene a crearsi un clima di festa che coinvolge gruppi musicali e iniziative di carattere sociale. «Puntiamo e speriamo di riuscire a organizzarlo», mette in chiaro Pinetti. «Ma non è semplice. Intanto la situazione sanitaria ancora non permette di procedere in questo senso, poi richiede una spesa non indifferente. Anche perché se vogliamo realizzare qualcosa di ben fatto è necessario ci siano persone disposte a garantire la loro presenza gratuitamente». In ogni caso, qualche passo è stato fatto. «Ci siamo già informati su come muoverci, anche grazie al sostegno della nostra Pro Loco che è sempre molto attiva. Vedremo più avanti se sarà possibile, provando a sfruttare tutti gli spazi caratteristici di Golasecca, come i cortiletti o l’area di San Michele». Ma se ne riparlerà una volta che l’emergenza Covid sarà solo un brutto ricordo.

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Il valore della biblioteca

Alla base, il tentativo di rendere la biblioteca un punto di riferimento. «Per me è sempre stata fondamentale in un piccolo paese come Golasecca. Quando ero bambina, mia madre il sabato mattina andava al mercato e io passavo il tempo nella piccola sede dentro al Comune, dove c’erano i libri». E questo ha creato «un rapporto stretto con la biblioteca». Poi i tempi sono cambiati e il progresso ha fatto la sua parte. «Oggi i giovani hanno un rapporto diverso con la lettura e con i posti a lei dedicati, “colpa” di Amazon e degli e-book. Si è creata una dimensione differente. Ma spero che con impegno e molte iniziative, la biblioteca possa tornare a essere un luogo di ritrovo. Per tutti».

Golasecca, la biblioteca si sposta in centro. Il museo Gam diventa realtà

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