Fari Immobiliare non si arrende: porta il Comune di Golasecca al Consiglio di Stato 

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GOLASECCA – Fari immobiliare farà ricorso al Consiglio di Stato. Ad annunciarlo i legali di Giuseppe Farinelli, titolare della società che aveva ricorso al Tar contro il Comune di Golasecca chiedendo un risarcimento di quasi 7milioni di euro «in quanto l’amministrazione comunale avrebbe arrecato, attraverso comportamenti ritenuti illegittimi, danni tali da provocare difficoltà economiche rilevanti e pressoché definitive al nostro cliente».

Risarcimento danni

Il ricorso per il risarcimento dei danni, presentato nel 2020, ai giudici del Tribunale amministrativo regionale lombardo è stato rigettato lo scorso primo giugno. La vicenda trae origine da alcuni presunti abusi edilizi che sarebbero stati commessi nel corso della realizzazione del residence in via Cesare Battisti, per il quale il Comune di Golasecca aveva chiesto l’abbattimento delle parti edilizie realizzate con il presunto abuso. Il Tar aveva sospeso la richiesta di demolizione e il Comune adito il Consiglio di stato. I giudici amministrativi di secondo grado a marzo 2020 hanno dato ragione a Farinelli, rigettando le richieste di demolizione effettuata dal Comune. Da qui la maxi-richiesta di risarcimento da parte dell’imprenditore, rigettata però dal Tar di Milano come ha reso noto lo scorso giugno il sindaco Claudio Ventimiglia. 

Farinelli non si arrende 

Farinelli arrivato a questo punto non si arrende e impugnerà il provvedimento del Tar, che ha respinto la richiesta di risarcimento, davanti al Consiglio di Stato.
Nella lunga querelle con Comune la Fari Immobiliare – impossibilitata a proseguire la programmata operazione immobiliare di vendita delle tre palazzine nell’area di via Cesare Battisti – ha infatti dapprima subito un pignoramento e un’azione esecutiva e, poi, un’istanza di fallimento, in seguito mutata in una procedura di concordato di tipo liquidatorio al 100% interessante tutti i beni di proprietà.

La maxi richiesta danni

Ecco da dove nasce la maxi richiesta danni che, se accolta, creerebbe un terremoto economico per le casse dell’ente locale. «L’azione risarcitoria è stata rigettata dal Giudice di prime cure tramite la Sentenza impugnata, la quale si incentra sulla asserita insussistenza del nesso eziologico tra crisi aziendale/effetti dannosi e i provvedimenti comunali illegittimi», si legge ancora nel ricorso al Consiglio di Stato. I legali riassumono i motivi dell’Appello: «Il danno lamentato dall’odierna appellante è connesso alla pervicacia provvedimentale e non solo del Comune di Golasecca – nonostante le evidenze documentali e fattuali – nel ritenere la traslazione dei tre fabbricati priva di idoneo titolo abilitativo, nonostante i plurimi documenti prodotti, e frutto di una mera scelta arbitraria e, perché no, bizzarra del Comune». Tra i passaggi più incisivi che si leggono nell’atto ce n’è uno particolarmente eclatante: «È evidente invero come anche l’acquirente più audace non possa che desistere dal comprare un immobile colpito da una sanzione demolitoria, considerata vieppiù l’ostinazione manifestata in sede processuale dallo stesso Comune».
In sintesi: la “traslazione” dei tre edifici per Fari Immobiliare è giustificata (a suon di documenti, di sentenza del Tar e del Consiglio di Stato). La pervicacia del Comune di Golasecca nel perseguire la realtà imprenditoriale, tanto da emettere provvedimento di abbattimento di tre edifici, avrebbe dissuaso chiunque all’acquisto. Dalla mancata vendita sarebbe derivato il naufragio economico della società. Di qui la reiterata richiesta di vedersi riconosciuto un maxi risarcimento.

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