Varese, Corbo (PD): «Alle politiche ci aspettiamo candidati del territorio»

segretario provinciale corbo pd

VARESE – «Ci aspettiamo candidature territoriali. In questa campagna elettorale, che sarà breve e balneare, avere candidati riconoscibili e riconducibili alla nostra realtà provinciale ci darebbe una grossa mano». Chi parla, poco prima di due passaggi importanti in vista delle candidature, ovvero un direttivo provinciale in programma questa sera (lunedì 25 luglio) e un direttivo nazionale già fissato per domani mattina alle 9, è Giovanni Corbo, segretario provinciale del Partito democratico.

Corbo, quella del 25 settembre sarà una chiamata alle urne inedita per tantissimi motivi: brevità della campagna elettorale, ma anche scontro politico tra lo schieramento draghiano e un centrodestra sempre più compatto su posizioni populiste. Nel marasma originato dalla crisi di governo come si muoverà in provincia il Partito Democratico in vista delle candidature?
«Nelle prossime ore lo sapremo con maggior precisione. Aspettiamo la direzione nazionale di domani mattina dove verrà elaborato il regolamento per le candidature».

Risposta buona per prendere tempo. Questo perché avete diversi nomi da spendere oppure perché non ne avete o ne avete pochi?
«Non è una questione di nomi. Vediamo cosa decide il partito. E’ chiaro però che il nostro auspicio è quello di avere candidature territoriali. Avere in parlamento persone che rappresentano e conoscono la nostra provincia e le sue peculiarità territoriali, sociali ed economiche è per noi fondamentale».

Corbo, il segretario nazionale Letta parla di una lista che si chiamerà Democratici e progressisti. Ma cosa intende esattamente? Parla forse di un campo sempre largo ma senza i grillini?
«Credo che domani spiegherà nel dettaglio anche questo passaggio. Mi sembra di capire che il nostro segretario voglia “aprire”. Ma anche, e qui siamo tutti d’accordo, evitare quel campo largo che coinvolga i Cinque stelle. Vediamo quali indicazioni darà».

La campagna elettorale è comunque già iniziata anche per voi. Sui temi non dovrebbero esserci problemi, giusto?
«Direi che sui temi le idee sono chiarissime. Il Partito Democratico punta sul fatto di essere stata l’unica grande forza politica a dare pieno sostegno al governo. La nostra campagna elettorale verrà dettata dall’Agenda Draghi. Se vogliamo semplificare con il Pd ci saranno i responsabili, dall’altra parte chi ha dimostrato il contrario».

Aspettando le direttive di partito, al momento l’unica certezza territoriale è Alessandro Alfieri per il Senato. Conferma?
«Per come ha lavorato in Senato e sul territorio e per quel che rappresenta direi che quella di Alfieri è una figura che merita la riconferma».

Per la Camera il discorso cambia. Maria Chiara Gadda, eletta col PD, ha cambiato formazione politica lasciando di fatto una casella vuota. C’è chi dice che lì potrebbe esserci il suo nome. Conferma?
«Ripeto, a livello provinciale il PD resta convinto che in un momento come questo un candidato radicato al territorio potrebbe essere un valore aggiunto per il tipo di campagna elettorale che ci attende. E qui mi fermo. Non mi permetto di parlare dell’ipotesi di una mia candidatura poiché credo che debba essere il partito a raccogliere le disponibilità e a valutare le candidature».

Allora mettiamola in un altro modo: lei sarebbe sarebbe disponibile? O meglio, nel quadro generale, quello del segretario provinciale potrebbe essere il profilo giusto?
«Lasciamo che vengano fatti tutti i passaggi fondamentali nelle sedi opportune del partito. Non riduciamo tutto ai nomi. Per farli, c’è tempo».