Hub mobilità a Varese, Hydrogen valley a Busto: Confartigianato spinge sul PNRR

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VARESE – «L’approvazione del Pnrr è un segnale importante per la mobilità avanzata e il nostro territorio, con i comuni di Varese e Busto Arsizio in testa, può giocare una partita importantissima: è il momento di fare sistema e di lavorare nella direzione della costruzione di una nuova identità economica in grado di incrementare opportunità, attrattività e innovazione»: Confartigianato Imprese Varese interviene a margine del via libera europeo al Piano nazionale di ripresa e resilienza per rimarcare che sul piatto ci sono 31,4 miliardi di euro alla voce “Infrastrutture per una Mobilità Sostenibile” (terza missione) da intercettare e mettere a valore per la provincia. Le premesse ci sono e sono incoraggianti.

La direzione giusta

La convinzione che la direzione sia giusta nasce dalle evidenze dello studio “Mobilità avanzata: un nuovo hub per Varese” realizzato con The European House-Ambrosetti, presentato nel novembre 2020 e messo a disposizione del territorio come contributo allo sviluppo. Nel documento emergono le potenzialità di una filiera della mobilità avanzata (elettrica e a idrogeno) che si snoda sull’asse Milano-Torino, con Varese provincia in grado di rivestire un ruolo centrale nella riconversione industriale, produttiva e di servizio di un bacino di partenza rappresentato da 1.500 imprese, con circa 83.400 occupati e ricavi per 44 miliardi di euro.

“Promosse” Varese e Busto

«Dalla presentazione dell’indagine con The European House-Ambrosetti a oggi abbiamo registrato due segnali che consideriamo estremamente positivi e incoraggianti, a cominciare dal finanziamento ottenuto dal Comune di Varese, su spinta del sindaco Davide Galimberti, per la progettazione di un centro di formazione e ricerca sullo sviluppo di tecnologie legate alla mobilità sostenibile all’interno della ex scuola De Amicis, in Valle Olona». Il secondo elemento da evidenziare riconduce alla città di Busto Arsizio, dove l’assessore all’urbanistica Giorgio Mariani ha avviato un tavolo con le imprese e i player della logistica per sviluppare le potenzialità dell’idrogeno nell’ambito del trasporto pesante sfruttando proprio le opportunità offerte dal Pnrr.

La rivoluzione “green”

«La convinzione è che si tratti di iniziative con grosse potenzialità, in linea con la filosofia del piano di rilancio nazionale, che individua nella mobilità avanzata uno dei principali asset di sviluppo del Paese» fa sapere Confartigianato Varese, che apre su entrambi i fronti alla collaborazione. «Quella della mobilità verde non è solo una direzione tracciata, e senza ritorno, ma anche una rivoluzione che investirà direttamente e indirettamente molte imprese: si pensi solo all’intero settore della manutenzione dei veicoli, nell’ambito del quale è indispensabile avviare sin d’ora un profondo processo di riconversione professionale, per evitare la fuoriuscita dal mercato – prosegue la nota di Confartigianato Varese – c’è poi il settore del trasporto pesante, che progressivamente sarà chiamato alla transizione sostenibile delle flotte, sia per quanto riguarda i trasporti a lunga percorrenza che in riferimento al cosiddetto “ultimo miglio”, connesso alla filiera della logistica».

Mobilità sostenibile e idrogeno

Per tutte queste ragioni un centro di formazione, come quello ipotizzato dal Comune di Varese, viene considerato strategico: «Condividiamo l’ipotesi contenuta nel progetto “Varese green, hub per la ricerca e formazione per la mobilità sostenibile” di posizionare la città come riferimento internazionale, sia per la ricerca che la formazione perché, soprattutto per le Pmi, l’accesso alla ricerca è un tema critico, che questa iniziativa potrebbe aiutarci a superare». In parallelo avanza Busto Arsizio, città che ospita due dei venti interporti italiani e che ha scelto di focalizzarsi sull’idrogeno per ricavarsi un ruolo nell’ambito della logistica green e per favorire la sostenibilità dei tanti mezzi di trasporto che fanno riferimento agli hub di Sacconago (Ferrovie Nord) e Hupac. «La Commissione Europea – conclude Confartigianato Varese – giudica fondamentali entrambi i fronti ed è su questo che dobbiamo puntare per delineare la nuova identità industriale della provincia di Varese, coinvolgendo il maggior numero possibile di attori ed estendendo territorialmente l’interesse, così da ampliare le chance di successo».

Recupero di Valle Olona e hub di ricerca e formazione: Varese città pilota

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