MILANO – Milano – Malpensa, passando da Busto in 10 minuti. Per il momento c’è solo l’accordo per realizzare uno studio di fattibilità, ma l’Hyperloop, il treno a levitazione magnetica passiva, qualora dovesse venire realizzato, passerebbe proprio da Busto e per l’esattezza attraverserebbe l’area delle Nord, il comparto della città, al momento, più proiettato al futuro.
Lo studio di ingegneria
Dell’iniziativa progettuale ne hanno parlato oggi in conferenza stampa i vertici di Fnm e della società Hyperloop Italia. I quali hanno illustrato l’intenzione di avviare uno studio di ingegneria e di fattibilità tecnico-economica-giuridica per valutare la possibilità di realizzare un sistema di trasporto di passeggeri e merci dalla stazione di Milano Cadorna alla stazione di Milano Malpensa che preveda l’utilizzo di una tecnologia di levitazione magnetica passiva.
In sede di presentazione c’erano il presidente di FNM Andrea Gibelli e Bibop Gresta di Hyperloop Italia. L’obiettivo fissato è quello di studiare i vantaggi riguardo la diminuzione delle tempistiche di trasporto ferroviario tradizionali che, secondo una prima ipotesi, potrebbero passare dagli attuali 43 minuti a 10 minuti. Saranno anche approfonditi i consumi energetici legati al nuovo sistema e i costi connessi all’intera operazione. I termini dell’intesa tra Fnm e Hyperloop Italia sono contenuti in una lettera d’intenti che le parti sottoscriveranno.
Gibelli: «Lombardia protagonista»
«Le nuove forme di mobilità, soprattutto se improntate alla sostenibilità ambientale e all’impatto zero – ha commentato il presidente di Fnm Andrea Gibelli – sono una frontiera che vogliamo esplorare e un’opportunità che vogliamo cogliere. In questa iniziativa, le competenze ingegneristiche e infrastrutturali che da sempre caratterizzano Fnm possono allearsi con le tecnologie trasportistiche più innovative per creare un nuovo e avveniristico modello di mobilità».
Insomma un’opportunità per la Lombardia e per l’Italia «che ha aggiunto Gibelli – è quella di entrare a far parte, da protagonista, di un network che unisce università, imprese, ricercatori e ingegneri di tutto il mondo che stanno studiando le innovazioni legate alla tecnologia del vuoto. Questo significa sviluppare la cultura dei distretti tecnologici aperti e delle piattaforme su cui chiunque può dare un contributo di esperienza. Il vantaggio per un Gruppo come Fnm è quello di essere contaminato da tutte le innovazioni tecnologiche che saranno necessarie allo sviluppo di questa idea da un punto di vista costruttivo, di mitigazione ambientale e di integrazione dei servizi».
Mariani: «L’area delle Nord proiettata al futuro»
Fantascienza? No secondo Bibop Gresta: «Entriamo nella quarta rivoluzione industriale e la porta viene aperta da qui, dalla Lombardia, la prima regione economica italiana. Il 
decennio 2020-2030 porterà l’uomo verso nuovi modelli economici, sociali e industriali. I cambiamenti climatici richiedono il passaggio immediato verso un modello economico basato su sistemi resilienti e sostenibili. Questa transizione dell’umanità sarà qualcosa di straordinario, paragonabile solo al passaggio dall’agricoltura alla società industriale. Hyperloop è una infrastruttura intelligente e sostenibile che raggruppa tutti i progressi scientifici della tecnologia esponenziale. E’ ideata come un’enorme infrastruttura a energia rinnovabile, una rete di comunicazione a banda larga e un sistema di trasporto efficiente».
Alla presentazione era presente anche l’assessore all’Urbanistica di Busto Giorgio Mariani: «Oggi abbiamo viaggiato nel futuro. Che ci tocca da vicino, poiché qualora il progetto dell’Hyperloop dovesse realizzarsi interesserebbe anche la nostra città. O meglio quella parte di Busto più proiettata al domani, quell’area delle Nord alla quale sto lavorando e che davvero inizia a stuzzicare l’interesse degli investitori. Vorrei anche ricordare che proprio qualche giorno fa, Andrea Gibelli, è venuto in città per un sopralluogo e per avviare anche un discorso di riprogettazione architettonica, ma anche funzionale della stazione».