Air Italy conferma la liquidazione. Il governo garantisce la cassa integrazione

ROMA – Air Italy, tutti contro la liquidazione. Tranne i soci, che vanno avanti con la procedura. «Nell’incontro di oggi abbiamo chiesto di cambiare la procedura di liquidazione in bonis in concordato ma i soci di Air Italy non hanno accettato la proposta» rivela il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Paola De Micheli, al termine dell’incontro convocato a Roma sulla crisi del vettore, alla presenza di organizzazioni sindacali e dei governatori della Lombardia e della Sardegna, Attilio Fontana e Christian Solinas. «Ma faremo un decreto ad hoc per guadagnare tempo in modo da trovare altre soluzioni e soprattutto garantire in questa fase il reddito ai lavoratori. Come Governo ce la metteremo tutta».

Per i dipendenti c’è la cassa integrazione

Dal tavolo al Mit però sono arrivati degli impegni importanti per i 1450 dipendenti che rischiano di vedersi recapitare da un giorno all’altro la lettera di licenziamento: «Abbiamo convinto la proprietà a rallentare i tempi della liquidazione» avrebbe detto la ministra De Micheli ai sindacati, annunciando l’apertura, già da domani 21 febbraio, di un tavolo tecnico con gli uffici legislativi di quattro ministeri per l’uso dell’articolo 44 del decreto legge Genova sulla cassa integrazione per cessata attività. «Abbiamo ottenuto – spiega il ministro dei trasporti – che tecnicamente governo e liquidatori possano addivenire a una concorde strategia dei tempi per non penalizzare i lavoratori e valorizzare al massimo l’intervento del governo di sostegno al reddito dei lavoratori». Il governo ha assicurato la sua disponibilità «a mettere in campo tutte le azioni necessarie anche per dare continuità all’impiego di lavoro».

Fontana: «Società pubblico-privata»

La decisione del governo «consentirà di avere più tempo per gli interventi strutturali necessari» sottolinea il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, che invoca il «no alla liquidazione. Sarebbe l’evento più negativo, perché significherebbe la fine del patrimonio aziendale, industriale e strutturale di Air Italy». Il governatore lombardo annuncia di aver «chiesto al ministro, che ringrazio per l’impegno che sta profondendo su questo tavolo, di ottenere subito informazioni complete e ampie sulle condizioni finanziarie della società, per capire quali soluzioni alternative possano esserci. Una strada percorribile potrebbe essere quella di una società mista, tra pubblico e privato, con l’impegno del pubblico, che una volta riportata “in bonis” la società, consenta di cedere delle quote al privato. Comunque qualunque altra ipotesi venga avanzata deve essere presa in considerazione».

Lavoratori e sindacati

Mentre al ministero era in corso il tavolo, i dipendenti della compagnia aerea sono scesi in presidio bloccando via Nomentana, con cartelli con slogan come “Nazionalizzazione unica soluzione” e modellini dei velivoli Air Italy in mano. Anche a Malpensa prosegue il presidio ai check-in lanciato dall’assistente di volo Mario Clemente. I sindacati presenti al tavolo hanno chiesto di «fare presto», come sintetizza il segretario generale della Fit-Cisl Salvatore Pellecchia. Anpav, la sigla che rappresenta gli assistenti di volo, chiede che «il governo eserciti tutte le leve possibili per evitare che la proprietà proceda ad eventuali improvvise cessioni di attività, che renderebbe vano l’impegno congiunto di governo e regioni». La sigla di base USB chiama a raccolta tutti i lavoratori aeroportuali di Malpensa per una giornata di lotta in occasione dello sciopero del prossimo 25 febbraio al grido “Siamo tutti lavoratori di Air Italy“.

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