«Dormo a Malpensa contro la chiusura di Air Italy». La protesta di un dipendente

Malpensa chiusura air italy

MALPENSA – Questa mattina, 17 febbraio, alle 8.45 l’assistente di volo Mario Clemente ha preso posizione davanti ai check-in di Air Italy al Terminal 1 di Malpensa. Da lì, dice, non si sposterà fino a quando le istituzioni non andranno a fondo della chiusura della seconda compagnia aerea italiana che ha lasciato senza lavoro lui insieme ad altre 1.450 persone dislocate tra le basi di Olbia e Malpensa.

Non arretro di un millimetro

«Con un quarto d’ora d’anticipo ho iniziato il picchetto permanente al check-in di Air Italy», spiega l’autore della protesta, residente a Lonate Pozzolo. «Starò qui fino al 25 febbraio, ultimo giorno di operatività, e poi mi sposterò davanti ai banchi di Qatar Airways se necessario. La barca non affonderà da sola, è il momento di scoperchiare tutto il marcio che c’è nell’aviazione Italiana». Dopo un anno in Lauda Air, Clemente ha iniziato a lavorare nell’Air Italy dell’allora comandante Giuseppe Gentile nel 2005. Con la matricola numero 86, fu uno dei primi a essere assunto. Ha dunque seguito da vicino tutti i passaggi societari, dalla fusione con Meridiana fly fino all’ingresso di Qatar Airways. «Non chiedo assistenzialismo, non chiedo ad altri di tracciare il mio futuro. Questa è diventata una battaglia di ideali, onestà e rispetto delle regole stabilite. Chiedo risposte a domande precise, non arretrerò di un millimetro».

Assemblee e presidi

Quella di Clemente è un’iniziativa autonoma che viaggia in parallelo con la mobilitazione sindacale. Tutte le sigle unite (Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Anpac, Anpav, Ap, Usb e Cobas) hanno organizzato un presidio fisso al Cbc (Crew briefing center) di Malpensa, tutti i giorni dalle 9 alle 18, fino a fine vertenza. Inoltre oggi alle 14.30 al Cral del T2 è stata indetta un’assemblea congiunta. In mattinata un corteo raggiungerà il Terminal 1.

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