MALPENSA – È stato un raduno spontaneo per oltre cento dipendenti di Air Italy che, appresa la notizia della liquidazione della società, hanno cominciato ad assembrarsi sotto la base operativa di Malpensa, un hangar che si affaccia sulla perimetrale che collega i due Terminal. Lì si ritroveranno domani mattina, 12 febbraio, in diretta televisiva con la trasmissione di Raitre Agorà, per denunciare pubblicamente quello che oggi pomeriggio, 11 febbraio, dicevano parlando tra di loro, consapevoli di essere arrivati a fine corsa: «Ci hanno tradito». C’è rabbia e delusione nei confronti di chi, soltanto un anno e mezzo fa, annunciava a loro di essere protagonisti di una nuova era. Ci avevano creduto.
Licenziamento per 1600 persone
Nel gruppo ci sono anche alcuni sindacalisti che danno le prime informazioni in merito ai possibili scenari futuri che possono aprirsi da oggi in poi. Al momento, però, sono soltanto supposizioni, perché che tirassero venti di crisi lo sapevano anche loro, ma non che lo scenario potesse degenerare fino a questo punto. Un dato è certo: «Liquidazione significa licenziamento per mille persone a Malpensa e 600 a Olbia», spiega il segretario provinciale della Filt Cgil Luigi Liguori nel video qui sotto. «Chiediamo dunque il coinvolgimento del governo e delle istituzioni per trovare soluzioni alternative a quelle che l’azienda sta chiedendo».
Air Italy in mano ai liquidatori
I vertici di Air Italy non sembrano però intenzionati a cambiare idea, anzi proseguono spediti nel loro piano di chiusura con velocità sorprendente. Nel pomeriggio infatti sono già stati nominati Enrico Laghi e Franco Lagro che hanno accettato l’incarico di liquidatori e assunto pieni poteri con efficacia immediata. Spetterà loro stabilire in tempi brevi il piano di liquidazione. Nel frattempo le Risorse Umane hanno comunicato ai dipendenti che le operazioni di terra continueranno anche nei prossimi giorni. Al momento dunque si ferma soltanto il personale di volo. L’aereo ritirato nell’hangar di Malpensa anziché essere in giro per il mondo è l’immagine di questa triste giornata che segna la fine di un’era che non è mai cominciata.
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