Air Italy, le reazioni. Bianchi (Lega) accusa il governo: «Si disinteressa di Malpensa»

MALPENSA – «Se fosse andata in crisi una compagnia che aveva base a Fiumicino, probabilmente dal governo si sarebbero mossi per tempo. Invece per Air Italy, che aveva investito su Malpensa, si svegliano solo quando la frittata ormai è fatta». In poche parole c’è tutta la sintesi dello sconforto del deputato varesino Matteo Bianchi, segretario provinciale della Lega e rappresentante eletto nel collegio di Gallarate, per la crisi del vettore italo-qatariota che aveva scelto Malpensa come hub. Ma sono numerose le reazioni politiche, sindacali e non solo alla notizia dello stop ai voli, decretato oggi 11 febbraio dall’assemblea dei soci di Air Italy.

Bianchi (Lega): «Segnale di disattenzione su Malpensa»

«Brutta roba» l’annunciata messa in liquidazione di Air Italy, per il leghista Matteo Bianchi. A pagare è Malpensa: «Air Italy era una società privata italiana che ha creduto e investito su Malpensa, cosa che non ha mai fatto Alitalia – sottolinea il deputato varesino del Carroccio – c’è grande rammarico per la strategy e per le ricadute occupazionali, ma fa specie che nell’agenda politica del governo nessuno si sia posto il problema di capire cosa stava succedendo all’interno di questa società che ha come base Malpensa. Questo è un ulteriore segnale di disattenzione, mentre per salvare Alitalia, che è sul binario morto dal punto di vista della prospettiva, si continuano a cacciare soldi pubblici». Ma Bianchi tira una frecciata anche all’azionista di maggioranza di Sea, il sindaco di Milano Giuseppe Sala: «Non ho ancora sentito nessuno del Comune di Milano intervenire. Eppure il principale azionista di Sea dovrebbe preoccuparsi del futuro di Air Italy». Ora, il deputato leghista chiede l’immediata «apertura di un tavolo di crisi, affinché il governo prenda in esame la situazione, tenendo presente le ricadute occupazionali dirette e di indotto sul nostro territorio. Ma anche per cogliere l’occasione per studiare come ricoinvolgere Malpensa sulle tratte nazionali» che il vettore ex Meridiana copriva. E in generale per farsi «parte attiva affinché la stessa compagnia possa trovare un percorso per uscire dallo stallo». Con un appello: «Il paradigma deve essere invertito – il monito di Bianchi – il governo, e anche il Comune di Milano, devono mettere al centro Malpensa».

Monti (Lega): «Vergognoso silenzio del governo»

monti asst liste atteseIl consigliere regionale della Lega Emanuele Monti annuncia che chiederà «a Regione Lombardia di attivarsi con gli strumenti a disposizione delle istituzioni» nella speranza che si possa «trovare una soluzione alternativa» rispetto alla messa in liquidazione della compagnia che fa base a Malpensa. «Una decisione – fa notare Monti – che graverà in maniera pesantissima sui lavoratori, oltre a impoverire il territorio. L’obiettivo principale è quindi quello di tutelare i dipendenti, predisponendo il sistema di politiche attive del caso, tentando anche di trovare una soluzione che possa far cambiare idea ai soci della holding. Regione Lombardia farà il possibile, anche se non ha la bacchetta magica: ritengo però assurdo e vergognoso il silenzio del Governo giallo-rosso, che non si è minimamente interessato della sorte dei lavoratori».

Balotta (Onlit): «Chiude la seconda compagnia italiana»

balotta trenord europa verdeDario Balotta, presidente dell’Osservatorio nazionale sulle liberalizzazioni dei trasporti (Onlit), fa notare che «crescono i passeggeri del trasporto aereo in Italia da 184 milioni del 2018 a 193 milioni (+ 4%) nel 2019 ma il settore resta in profonda crisi». Perché con la fine di Air Italy «chiude la seconda compagnia con base italiana», proprio mentre «Alitalia continua la sua agonia grazie ai prestiti ponte statali, ora sotto indagine europea, e con un ricorso agli ammortizzatori sociali (di lusso) per migliaia di addetti». Quello che emerge dalla vicenda Air Italy è dunque un problema strutturale: «La punta di un iceberg tutto italiano, nonostante le compagnie aeree che volano in Italia vengano sussidiate dagli aeroporti, in prevalenza di proprietà degli enti locali, con un intervento di 250 milioni all’anno – secondo Dario Balotta – nonostante l’ottimismo dei governi che non hanno mai controllato la concretezza dei piani industriali, il settore è entrato nel tunnel della crisi aggravato da una proliferazione degli aeroporti, ben 39, che disperdono qualsiasi economia di scala e produttività del comparto».

(seguono aggiornamenti)

LEGGI ANCHE:

malpensa air italy reazioni politica – MALPENSA24