I pendolari: «Potenziamento ferroviario irrinunciabile, vicino l’avvio dei cantieri»

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GALLARATE – «Ci rendiamo conto del fatto che questo intervento coinvolgerà i terreni posti attorno alla ferrovia, ma lo sviluppo del servizio ferroviario è la “conditio sine qua non” per spostare il traffico pendolare dal mezzo privato al mezzo pubblico». Così il Comitato Pendolari Gallarate-Milano ribatte alle obiezioni al potenziamento della ferrovia da Rho a Parabiago mosse dai residenti e non solo da essi. «Si avvicina sempre più l’avvio dei cantieri – esultano i rappresentanti dei pendolari lungo la tratta – per un’opera che i 150.000 viaggiatori dell’asse del Sempione aspettano da anni. Sono ormai 15 anni che si discute, a causa delle problematiche sorte con le comunità locali, di un progetto che finalmente porterà a Parabiago una nuova linea S. Ci rendiamo conto che questo intervento è solo una parte del potenziamento necessario tra Rho e Gallarate, ma permetterà di limitare le criticità nel primo tratto di ferrovia, con la possibilità di raddoppiare i posti a sedere tra Parabiago e Milano».

«Posti a sedere raddoppiati da Parabiago a Milano»

Sono state prese in considerazione più volte varie alternative, poi tutte escluse perché irrealizzabili (come il prolungamento della MM1), inutili se non controproducenti (la nuova linea ad ovest) o dai costi insostenibili (l’interramento della tratta). «A chi afferma che il potenziamento sarà fatto solo per lo sviluppo del traffico merci – replica il Comitato Pendolari – facciamo notare, come si evince dai documenti ufficiali, che Rfi destinerà al potenziamento del servizio viaggiatori tracce ora in uso al traffico merci. Inoltre facciamo notare che per il servizio merci sono ancora disponibili tracce durante le ore notturne, quando la domanda per il servizio passeggeri è pressoché nulla. Per chi poi contesta l’impatto ambientale di tale opera, è utile ricordare che anche Legambiente vede con favore questo improrogabile intervento. Restano da risolvere – è l’ammissione – le ultime problematiche, come le barriere antirumore. Queste, indipendentemente dal numero di binari, dovranno essere poste in opera per ottemperare agli obblighi di legge previsti dalle normative vigenti: speriamo sia possibile giungere ad un accordo tecnico per limitarne l’invasività».

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