Il centenario di Legnano Città non diventi la celebrazione della giunta Radice

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LEGNANO – La commemorazione del centenario del conferimento a Legnano del titolo di città è stata concepita come la glorificazione della giunta Radice. È stato evitato il confronto con le minoranze consiliari, che sono state tenute all’oscuro sino alla pubblicazione dell’invito ai cittadini a formulare proposte da affiancare a quelle già elaborate dalla maggioranza e per ora tenute riservate.

Minoranze ignorate

Queste proposte saranno vagliate da un apposito comitato, di cui si ignora la composizione, che opererà con criteri di valutazione per ora non specificati. Sarebbe doveroso che il consiglio comunale si esprima in proposito e approvi un apposito regolamento.

L’evento da commemorare è di per sé di scarsa importanza perché il titolo di città è solamente onorifico e non ha alcun rilievo né istituzionale né giuridico. Ciò nonostante la commemorazione potrebbe essere un’interessante opportunità di proposizione di eventi culturali e soprattutto di un’analisi storica che, attraverso un esame critico del passato, possa dare avvio ad azioni positive a favore della nostra città. L’impostazione prevista risulta invece mirata all’autocelebrazione dell’operato della giunta perché, come dichiara il sindaco, “la storia è anche quella che le forze attive della città stanno scrivendo con tanti progetti per disegnare la Legnano del futuro”. Questi progetti sarebbero quelli in corso e le forze attive sarebbero quelle del sindaco e dei suoi assessori. Quindi si prefigura una ricostruzione storiografica “ufficiale”, che si concluderà presentando il sindaco come il continuatore della tradizione di intraprendenza legnanese e come l’attore del futuro progresso della città. Questa mistificazione verrà riproposta in ogni iniziativa della commemorazione e verrà amplificata dal sapiente e spregiudicato uso dei mezzi di comunicazione.

Amministrazione nefasta

La realtà purtroppo è ben diversa perché questo sindaco e la maggioranza che lo sostiene passeranno alla storia come i responsabili di gravi decisioni e dei loro nefasti effetti. Il sindaco è stato il promotore principale della complessa vicenda dell’inceneritore, che è partita con l’assurdo prolungamento della attività di questo impianto per almeno altri 25 anni anche se era stata già decisa la sua chiusura. Le modifiche e gli adeguamenti che si renderanno necessari comporteranno costi enormi, stimati in circa 120 milioni. Buona parte dei finanziamenti dovranno essere apportati da Amga, che non potrà sottrarsi, avendo firmato un contratto capestro deliberato dal consiglio comunale di Legnano; nella migliore delle ipotesi questa società verrà svuotata del suo patrimonio. Non è ravvisabile alcun interesse pubblico o alcun interesse di Amga alla complessa operazione dell’inceneritore, ma sono sicuramente evidenti gli interessi e gli enormi profitti di altri operatori pubblici e privati. La brutta storia dell’inceneritore comporterà infine la continuazione delle emissioni di diossine e di altre sostanze nocive in un territorio che le ha già subite per oltre 50 anni.

L’altro principale capitolo della brutta storia della giunta Radice riguarda il nuovo Pgt, presentato a sorpresa il 2 agosto 2023, adottato in tutta fretta dal consiglio comunale e ora in attesa dell’approvazione definitiva. Un piano assolutamente inadeguato alle esigenze di sviluppo economico e sociale di Legnano, che trascura talmente da nemmeno prenderle in considerazione. Le grandi aree della F.Tosi e della Manifattura, che hanno un valore strategico fondamentale nella pianificazione urbanistica, sono trattate dal Pgt come se fossero in periferia e prive di qualsiasi particolare rilevanza. Questo Pgt è improntato agli enormi benefici economici garantiti a pochi operatori di grandi dimensioni e nel contempo ad ostacolare in modo eccessivo gli interventi di ridotte dimensioni nelle zone già edificate.

Pgt da rifare

Il nuovo Pgt inoltre esprime decisioni assurde e dannose per la città, fra cui a titolo di esempio si possono indicare: un’invasione di supermercati lungo le vie già intasate dal traffico automobilistico; la realizzazione di un parco fotovoltaico di oltre 90.000 metri quadri su un pregevole pratone in via Liguria; la creazione d’un enorme polo logistico che comporterà l’andirivieni di un gran numero di mezzi pesanti nella zona della Saronnese.

Il Pgt ha previsto anche uno scempio della meravigliosa archeologia industriale della Manifattura (nella foto in alto), imponendo la demolizione di due edifici storici adibiti a chiesa, ad asilo, a teatro e a convitto per le giovani ragazze che vivevano nella fabbrica dove prestavano il loro lavoro; consente inoltre di costruire all’interno della Manifattura un edificio di 27.300 metri cubi, senza limiti di altezza e a ridosso degli edifici tutelati come beni culturali dalla Soprintendenza.

In conclusione, il sindaco farebbe bene ad abbandonare le sue velleità storiografiche e a comprendere che Il modo migliore di commemorare il centenario del titolo di città può essere solamente quello di modificare il Pgt per salvare i due edifici storici e per concedere solamente un’edificabilità limitata che non alteri la percezione unitaria del complesso monumentale della Manifattura.

Franco Brumana

Consigliere comunale del Movimento dei Cittadini

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