Il prefetto di Milano scioglie il consiglio comunale di Legnano. In primavera si vota

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LEGNANO – Fine. La decreta il prefetto di Milano Renato Saccone che oggi, venerdì 12 luglio, ha avviato la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale di Legnano. Fine di una stucchevole e contorta manfrina politico/amministrativa, in verità incomprensibile alla luce di un contesto che mai avrebbe consentito all’assemblea civica di operare nel pieno dei suoi poteri: metà consiglieri dimissionari e, soprattutto, sindaco, vice sindaco e un assessore agli arresti domiciliari per le note vicende giudiziarie. Conseguenze: Legnano tornerà alle urne la prossima primavera.

Decisioni inspiegabili

Che ci sia voluto tutto questo tempo, cioè dal marzo scorso, quando metà consiglieri si ammutinarono, per decidere ciò che fin dall’inizio appariva inevitabile attiene ai misteri procedurali del “pubblico”. E della politica. Nel frattempo, e siamo a metà maggio, il primo cittadino leghista Gianbattista Fratus, il suo vice Maurizio Cozzi e l’assessore Chiara Lazzarini incorrono nei rigori della magistratura di Busto Arsizio per una vicenda di nomine ritenute illeciti o, quanto meno, irregolari, cioè in odore di malaffare. Tutti e tre agli arresti (Cozzi, prima in carcere quindi ai domiciliari) e, di fatto, impediti a svolgere le loro mansioni amministrative. Fratus si dimette poi, in scia a una decisione tutta da capire del difensore civico regionale Carlo Lio, che dà via libera alla surroga di un consigliere così da rimettere in sella col numero legale (la metà più uno) lo stesso consiglio comunale, il sindaco ritira le sue dimissioni. Sconcerto generale per una scelta ai più inspiegabile se non per il tentativo di rimanere agganciato a un ruolo già svuotato di sostanza politica. Una libera scelta di Fratus, quella di ritirare le dimissioni e andare avanti come se nulla fosse o una tattica suggerita o imposta da altri. E se si, da chi?

Si muove il Tar

A monte di tutto ciò, si muove il Tar, chiamato in causa dalle opposizioni di centrosinistra. Ricorso scontato e decisione conclusiva, dopo una prima sentenza sfavorevole ai proponenti, che invece ferma l’assemblea civica in attesa del dibattimento pubblico fissato per metà gennaio. Una data lontana nel tempo, col rischio di una sentenza negativa per il Comune e, quindi, con la finestra per elezioni di primavera già irrimediabilmente chiusa. E voto rinviato addirittura al 2021. Questa volta, motivazioni esplicite del Tribunale amministrativo che di fatto accerta l’impossibilità del consiglio comunale dimezzato ad operare. In altre parole, strada aperta al suo scioglimento. Il prefetto ne prende atto e agisce di conseguenza.

Nominato il commissario

Questo il testo del comunicato stampa diffuso nel primo pomeriggio con la notizia che Cristiana Cirelli è nominata commissario per la gestione dell’ente: “A seguito dell’ordinanza del Tar Lombardia n. 883/2019 in data 11/07/2019, con la quale è stata accolta la domanda cautelare presentata dalla parte ricorrente e per l’effetto sospesi i provvedimenti di surroga impugnati, il Prefetto di Milano, Renato Saccone, tenuto conto che a causa della riduzione per impossibilità di surroga alla metà dei componenti del Consiglio, di cui all’art. 141, lettera b) n. 4 del TUEL 267/2000, non potrà essere assicurato il normale funzionamento degli organi e dei servizi, ha disposto in data odierna la sospensione del  Consiglio  comunale   di  Legnano  e  la  nomina  della Dott.ssa Cristiana Cirelli, quale Commissario per la gestione provvisoria dell’Ente. Contestualmente il Prefetto ha avviato la procedura per lo scioglimento”.

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