Legnano, ancora niente numero legale in Consiglio: salta l’approvazione del bilancio

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LEGNANO – È fallito anche il terzo tentativo di convocare il Consiglio comunale di Legnano per votare il bilancio, come disposto dal difensore civico regionale, Carlo Lio. Nella sera di venerdì 5 aprile, nei tre appelli di rito il numero dei consiglieri presenti in aula si è fermato a 11, più il sindaco Gianbattista Fratus: troppo pochi per poter procedere con l’ordine del giorno, dopo le dimissioni presentate dagli altri 13 consiglieri. Si è così ripetuto il copione già visto la scorsa settimana, quando per due sere consecutive il segretario comunale constatò la mancanza del numero legale e l’impossibilità a procedere con i lavori del Consiglio.

Sabato mattina il centrodestra scoprirà le carte

A questo punto, per tenere in piedi la giunta di centrodestra rimane una sola possibilità, ovvero che Lio nomini un commissario ad acta che autorizzi l’aula a procedere con la surroga di uno dei consiglieri dimissionari anche senza la metà più uno dei consiglieri: in questo modo la giunta potrebbe disporre, per una sola presenza in più, del numero legale indispensabile per procedere all’approvazione del bilancio entro i 20 giorni di proroga concessi dalla legge. Per conoscere le intenzioni di Fratus & C. basterà attendere qualche ora, ovvero la mattina di sabato 6, quando il centrodestra, come annunciato dal segretario cittadino leghista, nonché assessore, Gianluca Alpoggio, farà il punto con la stampa sulla situazione politica e amministrativa. Annunciata la presenza di sindaco, assessori, consiglieri comunali e segretari politici del Carroccio, di Forza Italia e Fratelli d’Italia. Sempre che l’incontro non si ridimensioni, o salti del tutto, dopo l’esito della convocazione del Consiglio di venerdì sera.

Per le opposizioni, l’operato del difensore civico regionale è una forzatura, perché nell’atto che imponeva la convocazione del Consiglio i consiglieri non presenti in aula sono definiti “assenti” anziché dimissionari. “Il difensore civico regionale – spiega a Malpensa24 l’avvocato Franco Brumana per conto dei consiglieri dimissionari – può intervenire in presenza di un’amministrazione locale in grado di funzionare, ma che non può o non vuole farlo. A Legnano la situazione è ben diversa, perché il Consiglio non è in grado di funzionare, non avendo i numeri per farlo. Stanno cercando di far rivivere un’amministrazione già morta, a cui manca solo il certificato di morte”.

Giunta contestata dentro e fuori il comune

La serata è trascorsa in un clima di contestazione, ma senza particolari tensioni. Alle 20, di fronte a Palazzo Malinverni si è svolta la “mobilitazione generale” annunciata dalle opposizioni, sotto lo slogan #legnanoalvoto. Fra i 200 partecipanti anche gli ex assessori Laura Venturini (Forza Italia) e Franco Colombo (Lega) e i consiglieri dimissionari del Carroccio Antonio Guarnieri (ex presidente del Consiglio comunale) e Francesca Farina. I manifestanti hanno poi preso posto in aula, gridando “vergogna”, “questo consiglio è illegittimo”, “a casa” all’ingresso di giunta e consiglieri ancora in carica. Il clima si è fatto più acceso non appena il consigliere anziano Ornella Caimi ha preso la parola, con il pubblico che ha intonato l’inno nazionale. Un tentativo di far sgomberare i posti del pubblico ad opera della Polizia locale è stato poi annullato, a patto di non interrompere ancora i lavori.

Una volta sciolta la seduta, la folla è tornata a radunarsi all’ingresso del municipio, contestando ad uno ad uno i consiglieri che ne uscivano. Alle 21.30, il portone è stato chiuso senza che ne fossero passati il sindaco e gli altri membri della giunta.

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