Il sindaco difende il Villaggio Alzheimer da Casorate Aperta: «Da denuncia»

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CASORATE SEMPIONE – «Dal profilo normativo e amministrativo siamo tranquilli. Per il resto sono solo opinioni». I botta e risposta sulla realizzazione del centro Alzheimer a Casorate Sempione non si placano. Ora la palla passa al sindaco Dimitri Cassani, che replica alle considerazioni poste di recente dalla minoranza di Casorate Aperta. Infatti, non appena sono scaduti i termini per presentare le osservazioni alla variante puntuale del Pgt per la realizzazione della struttura, i civici di opposizione hanno messo sul tavolo «quelle che secondo noi sono criticità importanti», hanno spiegato. Dalle esigenze acustiche alle ripercussioni sul traffico, fino alla realizzazione di un tratto di pista ciclopedonale. Senza dimenticare eventuali spiegazioni su obblighi, costi e responsabilità ricadenti sul Comune. Adesso tocca al primo cittadino prendere le difese della sua squadra: «Tutta l’opera è stata seguita da uno dei migliori legali. O si sono persi dei passaggi o non li conoscono fino in fondo».

L’ok di Arpa

Uno dei temi più discussi riguarda le esigenze acustiche. Per l’opposizione si parlava di «verifiche relative al comfort acustico della struttura, anche in esterno», per capire se «possano ritenersi soddisfacenti per il benessere degli utilizzatori». Soprattutto considerato che si tratta di «persone con fragilità» che dovranno vivere sotto le rotte di Malpensa. Nello specifico hanno puntualizzato sulle «misurazioni fatte in periodi poco attendibili», visto il calo drastico del traffico aereo durante l’emergenza Covid. In questo senso, per il sindaco, si parla di considerazioni che «potrebbero addirittura essere passibili di denuncia da parte di chi ha fatto i rilievi». E chiama in causa Arpa, confermando che «ha validato tutti i dati, chiedendo anche le integrazioni sotto il profilo di un miglioramento acustico presentate dal proponente». Precisa poi: «Il Comune non può superare Arpa sul parere di competenza». Inoltre, «quella era già una zona edificabile, ed è stata trasformata in un’area residenziale per realizzare una struttura socio-sanitaria».
E sull’esclusione della Valutazione ambientale strategica puntualizza: «C’è stata una serie di conferenze di servizi con tutti i soggetti coinvolti, come Regione Lombardia e Provincia di Varese, che hanno confermato che non serve la Vas su quest’opera. Ma un’analisi puntuale di loro competenza è stata fatta».

Il traffico e la ciclopedonale

Dall’opposizione accenni anche sulle eventuali ripercussioni sul traffico, in particolare in centro e nei dintorni delle scuole. Un problema che non preoccupa la giunta Cassani. Come specifica il sindaco: «L’area in questione non si trova in una zona centrale del paese. Qui il traffico diventa una componente secondaria, che può essere gestita con la viabilità ordinaria: non è previsto un incremento tale da mettere in crisi Casorate».
La ciclopedonale tra le vie Isonzo e San Rocco, fra i lavori che fanno da contorno al progetto del villaggio, è invece «un primo passo per concretizzare il piano della mobilità dolce, da troppo tempo in standby». Ora l’unico tratto di pista si trova in zona sottopassaggio, in direzione Moriggia, «ma si ferma lì: pensiamo quindi di poter completare il lavoro».

Costi e responsabilità: «Un’osservazione immotivata»

Cassani entra nel merito anche degli «obblighi, costi e responsabilità ricadenti sul Comune», come avevano specificato i consiglieri di Casorate Aperta. Con riferimento al fatto che «l’avvio dell’attività dipende dal puntuale rispetto di vincoli normativi che non sembrano completamente adempiuti e dal giudizio di Regione Lombardia, unico ente titolato ad autorizzare l’insediamento socio-sanitario». La replica del primo cittadino: «Un’osservazione immotivata: l’opera non è subordinata a Regione. Che la struttura sia privata oppure inquadrata come Rsa è ininfluente sulla realizzazione dell’opera. E anzi, in questo caso, diventa solo un aiuto in più al paziente». Infatti, aggiunge, «esiste una delibera di giunta regionale che inquadra questo tipo di strutture fra quelle di tipo socio-sanitario, che sono soggette a un contributo». E conclude togliendosi un sassolino dalla scarpa: «Continuano a ripetere che abbiamo approvato un progetto di un privato a scopo di lucro. Invece il proponente è “Il Melo”. Che è una onlus».

Centro Alzheimer, Casorate Aperta avverte: «Ci sono criticità importanti»

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