Il top gun dei droni è di Sumirago. Matteo Barella: «Ora la Champions con le eliche»

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SUMIRAGO Matteo Barella è il top gun italiano dei droni a livello mondiale ed è di Sumirago. Per l’esattezza di Caidate. Il Covid in questi mesi ha tenuto incollato a terra il quadricottero, un piccolo bolide con le eliche, che quando vola, sotto i suoi comandi, regala geometrie nell’aria ed emozioni a tutti coloro che seguono le competizioni. E all’Italia offre una sumirago matteo barella dronivetrina di livello internazionale, poiché accanto al nome di Barella, scritto nella top 20 mondiale (è il 18° del ranking) c’è il tricolore.

Matteo Barella, che nella vita è tecnico per impianti di ricerca medica in una nota azienda del nord del Varesotto, dopo aver conquistato la cima delle classifiche, vola basso, «per me questa resta una grande passione», proprio come il suo drone. Poiché in questo tipo di competizioni, il mezzo deve volare a poco meno di un metro da terra e seguire una pista tracciata sull’asfalto.

Il segreto è quasi tutto nelle mani, che in gara maneggiano un gingillo con antenna e levette per pilotare il quadricottero da corsa per il team SpeedyPizzaDrones. Lui non muove un passo. I suoi velivoli in miniatura però vanno forte su tutti i tracciati d’Europa e del mondo.

Al suo attivo ha già due partecipazioni ai Campionati Mondiali (2018 e 2019) che entrambi si sono disputati in Cina e dove è entrato sempre tra i primi 100 in gara. Ma a spingerlo nel gotha dei campioni sono state le gare di Losanna (quarto) e Skopje (quarto).

«Ho iniziato quasi per gioco nel 2017 – spiega Matteo Barella – ma ben presto ho capito che di quelle emozioni provate al primo decollo non potevo più fare a meno. Con il passare del tempo non mi bastava più stare a guardare il mio drone fare evoluzioni in solitaria nei cieli. Ho scoperto il mondo delle gare. La prima la ricordo ancora oggi, in Polonia nel 2018».

Nel suo piccolo hangar Matteo Barella ha ricoverato quattro droni da gare: tre li usa per allenarsi e uno per le competizioni. «Per vincere serve tanto allenamento e molto tempo esercitare la concentrazione e la sensibilità nelle dita sugli stick». Certo la Corea, nazione leader in questa specialità, è inarrivabile, ma il campione di Sumirago ha le idee chiare: «Voglio crescere con la squadra per portare in giro il nome del team e dell’Italia nel mondo. Ma l’ambizione più grande è partecipare alla Drone Champions League, la massima competizione, e vincerla».

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