In coda per il tampone a Malpensa Fiere: un’ora di attesa per test di pochi secondi

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BUSTO ARSIZIO – La comunicazione, ancora prima che per via formale, arriva attraverso il tam-tam dei whatsapp dei compagni di classe: un compagno del figlio è risultato positivo al Covid-19. Si impone la verifica della sua eventuale positività. Che beffa: dal giorno dopo scattava la didattica a distanza, e addio lezioni in presenza col rischio di contatti. Sul sito della scuola superiore c’è la circolare con tutte le indicazioni su come procedere. Compilata la richiesta di prenotazione on line del tampone, riceviamo subito la risposta dall’Ats che ci indica due date disponibili al “drive-through” di Malpensa Fiere, il giorno stesso e l’indomani. Scegliamo l’indomani per comodità. Appuntamento alle 10.20, tenda “Olo 01”.

File ordinate verso le tende nel piano sotterraneo

tampone coda ats covid19Ci presentiamo con più di mezz’ora di anticipo sull’orario indicato. Alle 9.50 siamo in coda, su due file (nella foto qui sopra). La coda comincia poche decine di metri dopo la rotonda che immette in via XI Settembre. Le auto saranno un centinaio. Si avanza di 3-4 posti auto ogni due minuti: stimiamo un’attesa di almeno mezz’ora, quindi avremmo dovuto anticipare un po’ i tempi. Ma non sarà un problema. Intorno a noi, persone di ogni età: adulti soli in auto, ma anche qualche coppia più anziana e famiglie al completo. Un giovane si è portato nell’abitacolo il cane. Le file procedono a singhiozzo, pazienti e ordinate. Appena un colpo di clacson. Tutti ingannano l’attesa telefonando, ascoltando la radio o guardandosi intorno. Dopo la prima curva che conduce all’ingresso della struttura fieristica, un padre con due bambini, a piedi, rincasa dopo il test, mentre un’auto – forse un rinunciatario – azzarda un dietrofront contromano sull’altra corsia, libera.

Test salivare: il risultato in 72 ore

tampone coda ats covid19All’ora dell’appuntamento siamo appena all’altezza della seconda curva, dove le due file confluiscono in una. Il serpentone si infila zigzagando nel parcheggio davanti a Malpensa Fiere. Le tende per il tampone ancora non si intravedono. Un ultimo zig-zag e scendiamo nel parcheggio sotterraneo, quando sono ormai le 10.45. Una signora divide (un po’ a caso) la fila su tre tende predisposte nel parcheggio coperto, senza alcun numero o codice a distinguerle, una di qua e due di là, dove la fila torna a sdoppiarsi. Un solo cartello invita a spegnere il motore. Sotto ciascuna tenda, un addetto registra il nome su un computer con la lista delle prenotazioni mentre una giovane infermiera effettua il tampone, salivare: appoggia una sorta di cotton fioc sul fondo della bocca, pochi secondi e via. Un test rapido, istantaneo, ma dopo un’ora di attesa. Sono le 10.55, qualcuno ha perfino la musica dell’autoradio un po’ alta. Il risultato? «Fra tre giorni lavorativi, quindi fate il conto da lunedì, allo stesso indirizzo di posta elettronica da cui si è fatta la prenotazione» ripete per l’ennesima volta l’infermiera con gentilezza e regalandoci un sorriso. Usciamo dal parcheggio e ci ritroviamo nei colori dell’autunno accesi dal sole. Passerà anche questa. Intanto, qualche giorno di isolamento.

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