Indirizzo sbagliato e code per le tasse: in Comune scoppia il caso cartelle pazze

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BUSTO ARSIZIO – Imu, tasi e tari: a Palazzo Gilardoni scoppia il caso delle cartelle pazze.  E anche la rabbia dei cittadini. Quelli che hanno già pagato, che sono in regola e hanno ricevuto l’avviso ugualmente e quelli che invece devono saldare le annualità arretrate. E che arrivano in municipio per chiedere informazioni, ma vengono rimbalzati all’Ufficio recupero, che in realtà si trova in viale Duca d’Aosta (angolo via Candiani).

L’indirizzo sbagliato

Sono parecchi gli avvisi di pagamento recapitati nei giorni scorsi a cittadini di Busto. Nei quali si chiede di saldare le pendenze con il fisco riguardo alle annate 2014, 2015, 2016 e 2017. In molti casi però i cittadini hanno già regolato per tempo (e nei tempi corretti) il dovuto. Ma che per definire la questione si devono comunque rivolgere all’ufficio competente. Che sull’avviso recapitato alle utenze è segnalato all’indirizzo sbagliato. Ed è per questo motivo che in questi giorni a Palazzo Gilardoni c’è un continuo via vai, con tanto di arrabbiatura quando l’utente scopre che, una volta parcheggiata l’auto, lo sportello non si trova in Comune in via Fratelli d’Italia. «E’ vero che il servizio di recupero – commenta un cittadino – è stato affidato a un’agenzia. Ma possibile che, trattandosi di imposte comunale, qui negli uffici nessuno ha controllato e si è accorto dell’errore di indirizzo?».

Nessuno risponde

Ma non solo. Sono tanti i bustocchi che si lamentano del fatto che al numero telefonico segnalato per prendere un appuntamento non risponde mai nessuno: o perché occupato, ma neppure quando il telefono suona libero. Insomma quasi un supplizio che si trasforma in una bella perdita di tempo, poiché nel momento in cui la gente riesce finalmente ad arrivare all’ufficio giusto si deve sciroppare una bella coda. Magari solo per dimostrare di aver già pagato le tasse, oppure di aver ricevuto l’avviso per errore in quanto non  proprietario dell’immobile.

Sala d’attesa calda, ma la gente fuori al freddo

Ma le difficoltà di accesso agli uffici pubblici di Palazzo Gilardoni non riguardano solo i casi legati al pagamento delle tasse arretrate e allo sportello (staccato) creato ad hoc per il recupero dei crediti. «Assurdo – esordisce un altro cittadino – l’altro mattina dovevo andare all’Ufficio tributi. Sono arrivato un po’ prima dell’orario di apertura e c’era un bel po’ di gente fuori dalla portineria, al freddo, ad aspettare. Molti erano persone anziane. Poi per fortuna è arrivato un consigliere comunale che ci ha fatto salire, dove c’è una sala d’aspetto. Che non si capisce bene il motivo per cui non ci si può andare in attesa dell’apertura dell’ufficio. Almeno durante il periodo invernale».

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