Insubria, via al festival dei Giovani pensatori con oltre 500 studenti

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VARESENatura: risorsa o bene comune? Questa la domanda chiave dei festival dei Giovani pensatori dell’Università Insubria di Varese che partirà domani, martedì 25 maggio e raccoglierà oltre 500 studenti delle scuole varesine.

La natura al centro

Sono 580 gli studenti delle scuole primarie e secondarie coinvolti nel Festival della Filosofia dei Giovani Pensatori dell’Università dell’Insubria, in programma il 25 e il 26 maggio a distanza, sulla piattaforma Microsoft Teams dell’ateneo. “Il problema della natura: risorsa o bene comune?”: è il tema di questa XII edizione del progetto, ideato dal professor Fabio Minazzi nell’ambito delle attività di ricerca del Centro Internazionale Insubrico.

Per un parlamento mondiale

«Si tratta di un evento importante per riscoprire la centralità, ineludibile, della natura – spiega Fabio Minazzi – corrodendo lo storico pregiudizio della presunta eccezionalità dell’uomo nel contesto della natura, per prendere consapevolezza critica di questa situazione con l’obiettivo di ergersi, per la prima volta nella storia dell’umanità, quale soggetto collettivo consapevole, in grado di risolvere dei problemi comuni. Le riflessioni dei Giovani e Giovanissimi Pensatori di quest’anno, infatti, pongono le premesse per la costruzione di una nuova proposta di vita e la necessità, prospettica, di costruire un Parlamento mondiale».

Martedì 25 maggio, a cura di Stefania Barile, dalle 11 alle 13 è in programma la presentazione degli elaborati multimediali di 14 classi di cinque scuole secondarie (Licei Manzoni, Liceo Cairoli e Scuola Maroni di Varese; i Licei Sereni e Istituto Città di Luino-Carlo Volontè di Luino) e una della scuola primaria Manzoni di Rescaldina (Milano). Gli studenti hanno lavorato su percorsi di ricerca ambientale, ecosostenibilità e interventi educativi, con i docenti Stefania Bonuomo, Giuliana Bottelli, Chiara Crestani, Mario Grassi, Arianna Mascheroni, Filomena Parente, Maria Vittoria Petrucciani, Antonella Rudi, Francesca Sgambelluri, Antonella Sonnessa e Silvia Sonnessa, in collaborazione con il regista Tobia Baltan e la giornalista Giulietta Raccanelli.

Mercoledì 26 maggio, con il coordinamento di Graziella Segat, dalle 10 alle 12, si parla dell’attività di 8 classi di cinque scuole primarie afferenti al progetto Filosofare con i bambini (Scuola Pascoli di Comerio, Scuola Settembrini di Varese, Scuola San Benedetto di Voltorre, Scuola Papa Giovanni XXIII di Oltrona, Scuola Carducci di Buguggiate). Filo rosso del lavoro fatto nelle classi è stato il nesso che lega la crescita con l’evoluzione del pensiero complesso, con i docenti Ginevra Castellano, Nadia De Falco, Rosa Di Capua, Patrizia Muzio, Martina Pallaro, Giuliana Parola, Maria Luisa Tomasina, Clotilde Troise e Gaia Zonca.

Il Covid non ferma la filosofia

«Né la pandemia, né il travagliatissimo anno scolastico con il suo andirivieni spasmodico tra Ddi e Dad sono riusciti a ostacolare la riflessione filosofica dei nostri Giovani Pensatori. Anzi – spiega Stefania Barile – sembra che quello sguardo, per ore e ore fissato allo schermo di un dispositivo digitale, abbia voluto prendersi una rivincita per spingersi oltre lo screen degli Ipad o dei Tablet, ormai compagni inseparabili degli studenti 4.0, per spaziare, in quei sempre pochi attimi di libertà, tra cielo e terra, tra cielo e mare, tra cielo e lago, tra cielo e anima».

E proprio con quella capacità di vedere, maturata in tanti mesi di obbligato distanziamento sociale, gli studenti hanno elaborato, con i loro docenti e con esperti di settore appartenenti anche alle associazioni ambientaliste (Lipu, Legambiente, Fridays For Future) e ai Comuni del territorio provinciale, percorsi di approfondimento utili per rispondere alla domanda-tema del Festival di quest’anno.

Varese, i Giovani pensatori dell’Insubria organizzano un webminar su Jella Lepman

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