Varese, i Giovani pensatori dell’Insubria organizzano un webminar su Jella Lepman

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VARESE Duecento giovani pensatori dell’Insubria riflettono su Jella Lepman in occasione della Giornata mondiale della filosofi. E presentano un webinar che si terrà mercoledì 18 novembre dalle 10 alle 13.

Giovani menti all’opera

Un anno fa i Giovani Pensatori dell’Università dell’Insubria, progetto filosofico giunto alla XII edizione, proponevano un’originale operazione culturale dedicata a Jella Lepman. La mostra-convegno “Un ponte di libri” al museo del tessile di Busto Arsizio e una serie di conferenze sul territorio, a cura dei docenti del corso di storia e storie del mondo contemporaneo, facevano conoscere la figura e l’opera della giornalista ebrea che, nel 1949, ideò e fondò la Biblioteca internazionale per ragazzi a Monaco di Baviera.

In collaborazione con le scuole superiori

Su Jella Lepman hanno poi lavorato, nonostante la pandemia, duecento studenti di scuole superiori della provincia, chiamati a realizzare progetti educativi rivolti ad allievi delle medie inferiori: saranno proprio loro a presentare i risultati di questa formazione peer to peer in un webinar mercoledì 18 novembre dalle 10 alle 13. L’evento è inoltre inserito nel calendario della Società filosofica italiana per la Giornata mondiale della filosofia che si celebra il 19 novembre.

«L’intervento degli studenti consiste nel presentare ciò che questo modello di sostenibilità civile ha generato nelle loro menti di giovani pensatori: linee progettuali, attività di peer education sul territorio provinciale, laboratori di animazione alla lettura nelle scuole e nelle biblioteche, riflessioni sulla tematica della legalità sollecitate dalla lettura di testi di Platone e di Sofocle, proposte per continuare a rinforzare questo ponte interculturale tra le nazioni e tra i popoli di tutto il mondo avviato dalla Lepman», spiega Fabio Minazzi, professore di Filosofia della scienza.

La storia di Lepman

Fuggita da Stoccarda nel 1935, Jella Lepman tornò in Germania dieci anni dopo al seguito degli americani per prendersi cura dei bambini tedeschi abbandonati. Da qui la sua originale formula rieducativa, volta al recupero dei valori universali dell’uguaglianza, della solidarietà e della libertà nella diversità, attraverso la migliore letteratura per ragazzi. Nel 1946 migliaia di libri giunsero in Germania da tutto il mondo, furono inaugurate mostre nelle più importanti città tedesche e nel 1949, grazie all’attenzione di Eleanor Roosevelt e alla generosità della Rockefeller Foundation, fu aperta la Biblioteca internazionale di libri per ragazzi tuttora attiva, mentre nel 1953 nacque il movimento culturale Ibby (International board of books for young people) con 70 sedi in tutto il mondo.

Le scuole coinvolte nel progetto sono: i Licei Manzoni di Varese, con le docenti Stefania Barile e Giuliana Bottelli, i Licei Sereni di Luino e di Laveno con Elisabetta Scolozzi, Niccolò Conti e Claudia Reiner, l’Istituto superiore Città di Luino-Carlo Volontè con Filomena Parente. Le medie inferiori sono la Dante Alighieri e la A.T. Maroni di Varese e la scuola Bernardino Luini di Luino e di Maccagno.

Un Ponte di libri al Museo del Tessile di Busto per raccontare Jella Lepman

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