Insulti ai vandali, silenzio (politico) sull’emergenza ospedale

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Egregio Direttore,
in questi ultimi giorni abbiamo letto molto sui social di quanto è successo a Busto Arsizio in una serata di puro vandalismo, azioni deplorevoli e senza senso dove le colpe possono essere date a molti soggetti, prima di tutto alle persone protagoniste del fatto, senza educazione, rispetto e cultura civica, ai genitori che per quanto possiamo sapere non sono in grado di dare una giusta via ai propri figli (non sta a noi giudicare, non conosciamo nulla di loro).

Bene, detto questo, che ritengo tutti possano condividere, non mi trova affatto d’accordo come il nostro Sindaco Antonelli, che dovrebbe rappresentare la totalità dei cittadini e non se stesso, scriva un messaggio usando termini e modi poco piacevoli e non degni del ruolo che ricopre.

Non capisco per quale motivo la stessa rabbia e veemenza espressa dal nostro Sindaco non l’abbiamo minimamente vista, quando per giorni è stato chiesto in più modi di affrontare il problema della criticità, ancora attuale peraltro, dell’Ospedale di Busto Arsizio dove c’è un’allarmante urgenza di intervento per la situazione del Pronto Soccorso sia da parte dei Pazienti sia da parte dei Medici .

Il Sindaco oltre ad essere il rappresentante della Città deve anche tutelare< la salute dei suoi cittadini ed intervenire in presenza di queste criticità se non altro cercando di sollecitare la Direzione Ospedaliera a risolvere i problemi.

Mi viene da pensare che questo argomento è troppo legato alla Politica e quindi non si possono rompere degli equilibri che potrebbero essere delicati per mantenere solide le proprie posizioni presenti e future e quindi tutti tacciono in modo assordante.

Allora dove sta il giusto equilibrio, è giusto e popolare indignarsi quando fa comodo, vogliamo far vedere che siamo tutti d’un pezzo e Qui Comando Io , oppure tutto deve essere affrontato con decisione, usando anche termini sgradevoli visto che fa Figo , in tutte le situazioni critiche anche se la politica tira la giacchetta.

Per concludere io credo, caro Direttore, che si è persa una visione globale di quello che ci circonda, dalla cattiva educazione che si trova un po’ dappertutto, sia negli adulti che nei ragazzi, all’ipocrisia di pensare che noi siamo meglio di altri e all’umiltà di saper ascoltare anche le critiche (a volte fa bene). Bisognerebbe infine chiederci se vogliamo dedicare tutte le nostre energie per cercare di avere una città
dove si possa vivere con più attenzione alle necessità dei cittadini oppure si voglia solo fare tante chiacchere nascondendoci dietro un dito quando fa comodo.

Anna Colombo

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