Interreg Italia-Svizzera, Sertori: «Problemi e soluzioni non hanno linea di confine»

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MILANO – «Con oltre 160 milioni di euro di finanziamento complessivi siamo riusciti a raggiungere risultati importanti, mettendo a fattor comune percorso e obiettivi. La progettazione ha creato rapporti tra i due Paesi e tra coloro che hanno raccolto bisogni e soddisfatto interessi reciproci, riuscendo a fare sintesi nonostante difficoltà e problematiche aperte». Così Massimo Sertori, assessore agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo risorsa idrica, è intervenuto in apertura dei lavori oggi, mercoledì 27 settembre, a Palazzo Lombardia per l’evento finale del Programma Interreg Italia-Svizzera.

Dalla Lombardia oltre 2,5 milioni di euro per la cooperazione

«Guardando alla nuova programmazione 2021-2027 – ha aggiunto Sertori – nulla è scontato. Siamo riusciti a trovare una progettualità che può concretizzare, anche sulla base dell’esperienza accumulata, proposte sempre più rispondenti alle esigenze dei territori».
Il programma di cooperazione transfrontaliera Interreg Italia Svizzera promuove da più di trent’anni la cooperazione nell’area di confine che comprende le quattro province lombarde di Como, Sondrio, Varese e Lecco, tre Cantoni svizzeri, Ticino, Grigioni e Vallese, quattro province piemontesi (Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli), la regione autonoma Valle d’Aosta e la provincia autonoma di Bolzano.
In aggiunta alle risorse europee e nazionali italiane, Regione Lombardia ha stanziato risorse autonome per oltre 2,5 milioni di euro, per finanziare nuove attività progettuali di capitalizzazione in “overbooking”. E garantire la rendicontabilità del cento per cento delle risorse stanziate dalla Commissione Europea nel rispetto dei target di spesa previsti da quest’ultima.

«Soluzioni comuni per problemi comuni»

Svizzera e Italia collaborano direttamente a livello intergovernativo sulla base degli accordi bilaterali stipulati con l’Unione Europea che regolano la libera circolazione delle persone e la cooperazione a livello politico, economico e culturale.
Tra questi la Dichiarazione congiunta tra la Regione Lombardia e la Repubblica e Cantone Ticino di approvazione della roadmap sulle materie transfrontaliere di interesse comune (2018), che delinea un modello di collaborazione e dialogo politico-tecnico, le priorità comuni e la progettazione comune per la soluzione di problemi e le tematiche condivise per lo sviluppo dell’area transfrontaliera.
Il confine tra Italia e Svizzera è lungo 744 chilometri. In quest’area vivono circa 4,4 milioni di persone, di cui 890mila in Svizzera e 3,54 milioni in Italia. «Crediamo molto nei progetti Interreg – ha concluso Sertori – , il nostro impegno continua e sarà massimo. Resta indispensabile il confronto e la nuova progettazione andrà in questa direzione. La linea di confine quando si affrontano i problemi non c’è. Per problemi comuni occorre individuare soluzioni comuni».

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