Jerago, dote da 300 euro a famiglie senza internet: dono di un manager anonimo

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JERAGO CON ORAGO – Un “bonus” da 300 euro all’anno alle famiglie prive di connessione internet per garantire ai loro figli di poter fare scuola anche con la didattica a distanza. È la “Dote+ Internet” la principale novità contenuta nel piano di diritto allo studio del Comune di Jerago con Orago. Che, come sottolinea il sindaco Emilio Aliverti, «mette la famiglia al centro», istituendo una serie di contributi, che sono «il cuore del piano», mirati ad agevolare i genitori che hanno i figli nelle scuole del paese. I bandi delle diverse forme di “Dote+”, ormai un brand consolidato delle amministrazioni degli ultimi anni, sono stati tutti pubblicati.

La Dote+ Internet

Ma la genesi della “Dote+ Internet” è ancora più particolare, dato che i fondi per varare questo provvedimento sono il frutto di una donazione di un privato. Un top manager europeo che ha voluto rimanere rigorosamente anonimo. «Dopo aver visto su Facebook quello che abbiamo fatto durante il lockdown per prenderci cura dei cittadini, dal taglio della comunicazione alle iniziative messe in campo – racconta il sindaco Emilio Aliverti – questo manager, che non è italiano, mi ha chiamato dicendomi che, dopo aver avuto tanto dalla vita, aveva voglia di restituire qualcosa. E offrendo al comune di Jerago con Orago 10mila euro all’anno per tre anni per istituire la “Dote+ Internet”». Si tratta di 300 euro all’anno, da erogare tramite bando, per le famiglie di Jerago con Orago in condizioni di difficoltà economiche che hanno figli che frequentano la scuola dell’obbligo, dalle elementari alle superiori (con priorità alle famiglie che hanno più figli in età scolare) per sostenere le spese di accesso alla banda larga internet.

Internet per l’educazione

Unica condizione chiesta dall’anonimo benefattore: che le famiglie firmino un patto di corresponsabilità, «un atto (anche se non vincolante dal punto di vma legale) in cui accettano di ricevere un contributo che le metterà nelle condizioni di dare priorità e centralità alla formazione scolastica del propri figli nel modo migliore, secondo le loro capacità, in particolare relativamente alla partecipazione attiva e costante alle lezioni, in presenza come a distanza». L’obiettivo dichiarato della Dote+ Internet è che «nessuna famiglia sia in condizioni di non potersi permettere una connessione internet». Con il possibile ritorno della didattica a distanza, sarà sempre più una necessità. «Un gesto generoso e gratuito di una grande persona – lo definisce il sindaco di Jerago con Orago – mi piace ancor di più l’approccio raccomandato, ovvero legare il contributo ad un patto educativo siglato dalla famiglia, che si impegna a garantire, secondo le proprie possibilità, partecipazione attiva e costante alle lezioni e centralità della formazione dei ragazzi. È anche un riconoscimento esplicito al lavoro che in questi mesi abbiamo fatto – e di questo sono orgoglioso, grato e consapevole del dovere di condividere tale merito con una straordinaria squadra e personale preparato, pragmatico e molto molto concreto». Dopo le generose donazioni della Fondazione Aldo e Cele Daccò, un altro benefattore da fuori paese che sostiene la crescita della comunità di Jerago con Orago.

Gli altri contributi

Un aiuto che si aggiunge alle diverse forme di contributo che, sotto il brand “Dote+”, il comune di Jerago con Orago ha messo in campo per la ripartenza delle scuole. La “Dote+ Nido” da 1000 euro a bambino, una tantum. La “Dote+ Io studio” da 200 euro, che copre le spese di servizi scolastici, rette delle scuole materne e attività sportive per i bambini iscritti a materne ed elementari. La “Dote+ Libri”, per i ragazzi delle scuole medie e superiori. Inoltre l’amministrazione ha previsto una nuova convenzione con le scuole dell’infanzia che garantisce gli stessi fondi dell’anno scorso, 1100 a bambino, più un bonus di 200 se gli istituti paritari non aumentano le rette per tutto l’anno. E confermato la borsa al merito da 500 euro per chi completa il ciclo delle scuole medie, e la borsa “Cele Daccò” da 2000 euro (sostenuta dalla benefattrice) per sostenere gli studi universitari del miglior diplomato del paese.

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