Jerago con Orago, accesso agli atti negato? Marino non ci sta e scrive al Prefetto

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JERAGO CON ORAGO – «Cosa vogliono nascondere? Cosa non vogliono che io veda?». Il dubbio di Salvatore Marino, esponente provinciale di Fratelli d’Italia e capogruppo della minoranza Gente di Jerago con Orago. Domande che si pone di fronte a un mancato accesso agli atti, un diritto che ora richiama a gran voce. «Ci è stato bloccato il protocollo, ormai da oltre sessanta giorni», dice. «Sono stati inoltrati diversi solleciti, senza una risposta ufficiale: il solito atteggiamento arrogante e prepotente». Sfogo che si traduce in una lettera indirizzata direttamente al Prefetto di Varese, «in attesa che intervenga».

Il riassunto

Nel documento, Marino ripercorre passo passo la questione. A partire dal 27 dicembre dello scorso anno, con la «richiesta di accesso al protocollo del Comune, in entrata e in uscita, tramite report settimanale di sintesi per poter estrarre i documenti d’interesse pubblico», si legge. Con una rettifica, la richiesta è stata estesa anche agli anni 2022 e 2023 e «fino al 21 febbraio scorso, l’invio del report è stato regolarmente effettuato». Il primo marzo, il sollecito per il documento «non ancora inoltrato» e dall’ufficio segreteria è stato riferito «dell’esistenza di problemi non meglio precisati, legati all’invio del report, rimandando alla responsabile del servizio, assente in quel giorno». Il 2 marzo si alza il pressing per avere chiarimenti e «la responsabile ha riferito di aver ricevuto un ordine di servizio dal sindaco Emilio Aliverti in cui le vietava l’invio del report». Seguono nuovi solleciti, con una «diffida ad adempiere alla trasmissione dei report e la richiesta di accesso agli atti». Il risultato? «Solo risposte telefoniche evasive e incoerenti».

Dallo sfogo alle richieste

Fino allo sfogo: «L’atteggiamento ostruzionistico e la mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione e dell’ufficio, l’assenza di risposte formali e i ritardi nel consegnare i report di sintesi del protocollo dell’ente, che in più occasioni hanno costretto a dover sollecitare le richieste di accesso agli atti, non sono più tollerabili e impediscono di espletare appieno il mandato». Marino conclude chiedendo di «adottare ogni misura idonea al fine di garantire l’esercizio dei diritti spettanti ai consiglieri comunali, a garanzia della trasparenza, democrazia, efficienza e buon andamento della pubblica amministrazione».

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