La gratinatura premia Davide: il cuoco di Samarate è nei top 5 di Masterchef

SAMARATE – Una pesca e una sogliola gratinate alla perfezione valgono un nuovo passaggio del turno nella cucina di Masterchef a Davide Tonetti, il trentenne originario di Samarate che sogna di aprire un ristorante a Trieste, la città in cui si è trasferito dopo aver mollato il suo lavoro di manager nel mondo della moda. Davide sale sull’ambitissima balconata del talent show culinario di Sky Uno già al primo dei tre step dello skill test della puntata di questa sera, giovedì 20 febbraio. Ora per il cuoco amatoriale gallaratese si avvicina alla finale di Masterchef: è tra i migliori cinque che continueranno a sfidarsi per la vittoria. Tra alti e bassi, pur avendo avuto forse pochi guizzi rispetto agli avversari rimasti in gara, e pur avendo rischiato più di una volta l’eliminazione, la sua costanza e la sua tenacia hanno pagato. È lui l’outsider per la vittoria finale, anche se i favoriti sono Maria Teresa, Marisa e Antonio.

Quell’arrosto a 16 anni

Prima della prova della mystery box, Davide rivela di aver cucinato come suo primo piatto un arrosto, a 16 anni, suscitando la curiosità di chef Antonino Cannavacciuolo («io non ho provato a fare un arrosto per i primi 3-4 anni»). La prova prevede che ogni cuoco progetti un piatto scrivendo su un taccuino i passaggi e disegnandone l’impiattamento. Davide teme molto il disegno («ho avuto il debito al liceo…»), poi a sorpresa i concorrenti devono scambiarsi le ricette, così a lui tocca eseguire il piatto ideato e disegnato dal designer veneto Antonio. Ma è quest’ultimo, grazie all’esecuzione del piatto creato da Luciano, ad essere selezionato tra gli assaggi. E a vincere la prova.

Astice moin-moin

L’invention test mette i concorrenti di fronte ad una complicatissima ricetta, astice moin-moin, con ben 40 ingredienti, creazione dello chef stellato londinese Jeremy Chan, da eseguire passo dopo sulla base delle indicazioni sommarie contenute in scatole da aprire a step successivi. «Sono un po’ agitato, non sono riuscito a lavorare ordinato» ammette Davide all’assaggio. Chef Cannavacciuolo lo contraddice, dicendo che è stato «il più ordinato di tutti», ma gli fa anche notare un errore nell’utilizzo del pomodoro. Solo uno chef centra la prova, il social media manager toscano Nicolò. Ma Davide si salva. Ed è tra i sei migliori aspiranti chef.

Lo skill test

Al posto della prova in esterna stavolta c’è uno skill test basato sul tema delle tecniche di cottura. «Ne conosco svariate, sono contento» confessa Davide prima dell’inizio della prova. La prima tecnica scelta dal vincitore dell’invention Nicolò, la gratinatura (di cinque ingredienti, sogliola, capasanta, pesca, pomodoro e finocchio), porta bene al cuoco amatoriale di Samarate. Che vola subito in balconata insieme a Marisa. Davide evita gli altri due step dello skill test ed è già nei Top 5 della nona edizione di Masterchef Italia. Il sogno di diventare il miglior cuoco amatoriale d’Italia continua. E la finale di avvicina.

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