Un piatto tra i migliori e qualche critica: a Masterchef Davide di Samarate protagonista

SAMARATE – Inizia benissimo, procede con qualche critica, finisce con un’altra vittoria nella prova in esterna, che gli risparmia il temibile pressure test. Va avanti l’avventura nella cucina di Masterchef di Davide Tonetti, l’aspirante chef originario di Verghera di Samarate a caccia del titolo di miglior cuoco amatoriale d’Italia. Sempre più protagonista, e cresce anche la considerazione degli altri concorrenti.

Nella mystery si fa notare

Sotto la mystery box della puntata di ieri, giovedì 23 gennaio, c’è il cous cous, da preparare seguendo tutti i passaggi. «Buio totale» la prima impressione di Davide. Poi la chef Benedetta Schifano descrive tutta la procedura e il cuoco disoccupato, originario di Samarate, lo declina alla maniera orientale, com’è nelle sue corde. Il suo piatto si chiama “Trapani, Trieste, Tokyo” e mette insieme la Sicilia del cous cous, la città in cui si è trasferito e quella in cui è stato «una cinquantina di volte» per lavoro: salmone al sesamo nero, salmone marinato e ombrina, su cous cous al mandarino cinese. «Finalmente», come annuncia chef Bruno Barbieri, è nei tre migliori che si meritano l’assaggio. «Al di là della bellezza qua ci siamo anche con il sapore – i complimenti del giudice emiliano – speriamo che questo sia il punto di partenza». Ma la vincitrice della prova è Giada, la copywriter di Cornaredo.

Nell’invention arrivano critiche

davide tonetti masterchef

Nell’invention test, a Davide viene assegnato l’agrume più difficile tra quelli proposti da Niels Rodin, il faustrime. Segno che gli avversari iniziano a tenerlo e rispettarlo. Il suo piatto – polpette di pollo e faustrime, con brodo di pollo aromatizzato all’anice stellato, zenzero e buccia di faustrime, con funghi – non convince chef Barbieri. Che gli chiede: «A te piace di più cucinare o mangiare?». E siccome Davide risponde «vedere gli altri mangiare», il giudice lo ammonisce: «Cerca di mangiare un po’ di più». Anche chef Antonino Cannavacciuolo, che lo ha stuzzicato sul suo rapporto con il «tempo», lo critica: «Ha detto una cosa brutta. È triste veder mangiare gli altri». Niente da fare: la prova se la aggiudica la cubana Milenys.

Nell’esterna fa centro

La prova in esterna consiste nel cucinare per un banchetto nuziale in stile bollywoodiano. Davide, per la sua passione per l’Oriente, viene scelto per primo nella brigata di Milenys, che deve cucinare il menù indiano “onnivoro”. E si mette a preparare il salmone tandoori, con chef Giorgio Locatelli che lo invita a «spingere con i sapori», mentre il giudice Cannavacciuolo gli grida di essere «più veloce». La sua brigata però si aggiudica la prova, così anche stavolta Davide può esultare: si risparmia il temutissimo Pressure test. Così l’avventura nella cucina di Masterchef continua, a testa alta. Sono rimasti solo in 12. Davide Tonetti si fa valere e sembra anche sempre più sicuro dei propri mezzi, ma anche meno teso e rigido rispetto alle prime puntate. Appuntamento a giovedì prossimo, 30 gennaio, sempre su Sky Uno.

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