La guerra degli autovelox

pellerin autovelox multe

di Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, due notizie davvero curiose, che ho scorto su alcuni giornali l’11 agosto appena passato, sono riuscite a turbare le mie liete e tranquille giornate in attesa della festa di Ferragosto. La prima: a Cadoneghe, nel padovano, qualcuno nottetempo ha fatto letteralmente saltare un autovelox. Ecco la scena: la notte è buia ma non tempestosa. Alcune figure mascherate si aggirano furtivamente attorno al maledetto congegno piazzato sulla statale 307 del Santo. Un “esperto” piazza dell’esplosivo alla base del pozzetto. “Già che ci siamo, per essere sicuri, ne impieghiamo un po’ di più.” (Forse ha pensato). Un enorme lampo giallo squarcia l’oscurità, un forte boato testimonia il successo dell’operazione che fa saltare il tombino in ghisa dei sottoservizi e rende inutilizzabile il rilevatore di velocità. “Giustizia è fatta!” (Forse hanno pensato). Sì, perché il maledetto arnese aveva mietuto in un solo mese 24.000 multe ad altrettanti automobilisti. Allora, io non so se da quelle parti si giri per le strade come sul circuito di Imola, ma qualche dubbio mi è sorto.

La seconda: c’è un buco di 20 mld nelle casse dei comuni. Così ha stabilito la Corte dei Conti e su questa base l’AER (Agenzia delle Entrate-Riscossioni) cerca di recuperare i crediti esigibili anche trascorsi i famosi cinque anni che, secondo le novità della riforma fiscale, dovrebbero farli tornare all’ente creditore perché li cancelli in quanto inesigibili; oppure perché reperisca “nuovi e significativi elementi reddituali o patrimoniali” del creditore al fine di riaffidare la pratica all’Agenzia. Forse è inutile dire che molti di questi crediti sono rappresentati da sanzioni per il mancato rispetto delle norme del Codice della Strada. Anche in questo caso sono stato assalito da molti dubbi sul corretto utilizzo delle norme di legge.

pellerin autovelox multe
Ivanoe Pellerin

Cari amici vicini e lontani, ovviamente la curiosità mi ha spinto a indagare attorno a questo argomento e così sono venuto a conoscenza di alcune faccende curiose e vorrei farvene parte. Da anni manca il decreto ministeriale per definire regole certe sugli autovelox, così come ha previsto il Codice della Strada del 2010. Questo ha creato una notevole confusione ed ha permesso a molti “disinvolti” comuni di precedere con questo mezzo a colmare l’eventuale deficit di cassa od anche a rimpinguarla senza troppi scrupoli piuttosto che a volgere uno sguardo attento e non invasivo alla sicurezza stradale.

Ma ci sono altre notizie interessanti. Milano è la città che nel 2022 ha incassato 151 mln per via delle multe per violazione del Codice delle quali 13 mln solo dagli autovelox. Il capoluogo lombardo è seguito da vicino da Brescia con 11 mln e da Bergamo con 7 mln. Per uscire dalla Lombardia, Roma è la seconda in questa strana graduatoria con 133 mln circa le contravvenzioni del Codice con 6,1 mln da autovelox e Firenze con 23,2 mln da autovelox su di un incasso totale da contravvenzioni di 46,7 mln.

Anche centri minori hanno contribuito a questa straordinaria graduatoria. A Cagli, una cittadina di poco più di 8.660 abitanti in provincia di Pesaro Urbino, l’autovelox con limite a 70 Km/ora posizionato sagacemente in una semicurva lungo la via Flaminia, nei primi 11 mesi del 2022, ha totalizzato 60.000 verbali raccogliendo 3,15 mln. Niente male per un piccolo comune. A Cavallino nel Salento, un paese di 13.000 anime, un autovelox piazzato sulla S.S. 13 Lecce – Maglie ha fruttato quasi 3 milioni di euro (€2.956.568,33) nel 2022 con un aumento degli introiti che, in termini percentuali rispetto al 2021, si attesta a oltre +1200%.

Cari amici vicini e lontani, non vorrei turbare anche le vostre coscienze ma mi giunge notizia che anche a Buso Arsizio, nella nostra magnifica città, le entrate per violazione del Codice per il 2022 hanno ammontato a circa 4,5 mln. Non so dirvi quanto hanno contribuito i vari autovelox. Allora o siamo tutti dei grandissimi violatori del Codice o forse qualcuno approfitta della dabbenaggine di molti automobilisti che distrattamente posteggiano fuori dalle righe, magari vicino ad una farmacia che non permette una facile sosta, o procedono a tutta velocità per i viali della città o passano con disinvoltura dal semaforo in via per Cassano Magnago, all’epoca tarato anche per il solo superamento della riga d’arresto quando, appena più in là, si apriva un passo carraio con cancello di un’abitazione posta al fianco del detto semaforo.

Insorge il Codacons: “I dati forniti dal Ministero dell’Interno dimostrano in maniera inequivocabile come le entrate derivanti dalle sanzioni per le violazioni al codice della strada rappresentino oramai per molti comuni una cospicua fonte di finanziamento”. Allora è vero che gli autovelox possono dissuadere, ma non sempre, dall’eccesso di velocità se posti su strade ben note alla Polizia e se sono adeguatamente segnalati. Certamente non così quelli nascosti fra i cespugli, dietro alle curve, posti a 100 mt. l’uno dall’altro (strana questa faccenda) solo per creare una trappola. Non credo proprio che questi aggeggi contribuiscano alla sicurezza stradale ma penso che siano utilissimi per altri scopi.

Allora la sola Lombardia nel 2022 ha raccolto 193 mln di euro per incassi legati alle multe che, in assenza di deroghe, dovrebbero essere impiegati per la sicurezza e per la manutenzione delle strade e non per altro. Cari amici vicini e lontani, è davvero così?

pellerin autovelox multe – MALPENSA24