La Sant’Erasmo di Legnano: «Basta polemiche, RSA si uniscano per cercare soluzioni»

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LEGNANO – Una voce unica che rappresenti tutte le RSA del territorio e avanzi le loro richieste alla Regione. È quanto chiede la RSA Sant’Erasmo di Legnano nel giorno del primo confronto tra Regione Lombardia e le associazioni di categoria nel settore dell’assistenza sociale. «Servirebbe ad avere più peso – spiega il presidente della RSA legnanese, Domenico Godano – anche nel ribattere alle accuse mosse da troppe parti alle RSA di essere responsabili di tutto». «L’unione può fare la forza – gli fa eco il direttore generale della struttura, Livio Frigoli (nella foto in alto, alla destra di Godano) – perché, al di là delle polemiche, servono soluzioni, e servono in fretta».

In due mesi 40 decessi fra gli ospiti, più un operatore

legnano rsa santerasmo emergenzaI vertici della RSA su corso Sempione hanno reso noti i dati aggiornati al 30 aprile dei tamponi su ospiti e personale e dei decessi. Proprio mentre Godano e Frigoli incontravano i giornalisti, sono arrivati i sanitari dell’ATS per effettuare i 28 tamponi programmati sul personale (nella foto sopra, i dipendenti in coda in attesa di effettuarli). Finora, su 59 tamponi già effettuati ai dipendenti della RSA, i positivi sono risultati 23, dei quali due in servizio asintomatici e subito allontanati dalla struttura. Fra i 46 dipendenti in malattia, quasi la metà (21) sono risultati negativi. Per quanto riguarda gli ospiti, su 85 sono risultati positivi in 51 (il 60%) e altri 5 debolmente positivi. Dal 1° gennaio a oggi, i decessi fra gli ospiti sono stati 46, quasi tre volte quelli nello stesso periodo del 2019 (16) mentre dal 20 febbraio, inizio dell’emergenza, 40: di questi, la metà (23) sono dovuti a cause diverse dal coronavirus o a comorbilità (la presenza del virus ma anche di altre patologie); solo di 5 è stato accertato il contagio da Covid-19, che rimane sospetto per altri 12. Ai decessi degli ospiti si è aggiunto quello di uno degli operatori sanitari.

Frigoli: «Pensare anche alle ricadute gestionali»

La fredda conta delle vittime comporta anche un aspetto destinato a gravare nel lungo periodo su questa, come su molte altre RSA: «La situazione – spiega Frigoli – è grave, oltre che sul piano umano e sanitario, anche economico. Per una struttura come la nostra che non è gestita da grandi gruppi e punta al pareggio del bilancio, non a fare utili, perdere il 25-30% degli ospiti è motivo di preoccupazione per la continuità della struttura stessa, che a pari costi si ritroverà una grossa quota di fatturato in meno». Per questo il dg della Sant’Erasmo auspica interventi di sostegno della Regione per evitare conseguenze come la cassa integrazione di parte del personale. Godano guarda invece ai progetti messi in cantiere da tempo: come lo sportello per anziani, presentato lo scorso dicembre, quello dell’adiacente cittadella delle fragilità nel vecchio ospedale e il protocollo con l’Università di Pavia per il tirocinio degli operatori nella RSA. In definitiva, «nessuno di noi – ammette il presidente – pensava di affrontare una situazione del genere, ma sappiamo di aver fatto tutto il possibile, di avere tutto documentato e di essere stati i primi a segnalare i problemi e a chiedere soluzioni, mentre altri parlavano e basta». Rincara Frigoli: «Non siamo attrezzati per gestire queste malattie, siamo una struttura per la vita di comunità, non per la cura delle persone. Sono convinto che scambiando consigli avremmo potuto fare meglio, ad esempio se nei primi giorni dell’epidemia ci fosse stato mandato un infettivologo».

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