La visione strabica sull’autonomia spacca il Partito Democratico di Varese

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Da sinistra i consiglieri del PD Luca Paris e Giacomo Fisco

VARESE – Un tema, l’autonomia; un partito, quello Democratico e due emendamenti. Che sembrano andare l’uno nell’opposta direzione dell’altro. E che evidenziano, alla luce delle firme poste in calce alle distinte proposte di correzione del passaggio contenuto nel Dup, visioni differenti. Che in politica significa: spaccatura. Perché le posizioni sono agli antipodi. O forse fa emergere il fatto che l’autonomia, tema sul quale il sindaco Davide Galimberti e una parte di maggioranza hanno dato un segnale politico importante votando l’emendamento leghista (ma nel solco di un Pd che non tema di parlare del Nord e di questioni considerate leghiste), è ora politicamente utilizzata per dare un segnale di frattura interna agli stessi dem. E quindi alla maggioranza. Ma andiamo con ordine.

Il dup così com’è

Attualmente il Documento unico programmatico, dopo che un anno fa è stato emendato (proposta presentata dal Carroccio e votata anche da una parte della maggioranza) si presenta così alla Missione 1, intitolata “Un sindaco di tutti”:

Il Sindaco si fa garante dell’autonomia del Comune di Varese e si impegna a intraprendere tutte le iniziative necessarie, politiche e giuridiche, presso tutti gli organi per difendere le risorse e le competenze dell’Amministrazione da ogni taglio economico e da ogni ingerenza operata dal Governo Centrale. L’amministrazione sosterrà attivamente il percorso istituzionale intrapreso da Regione Lombardia per ottenere maggiore autonomia secondo quanto previsto dalla Costituzione.

Il Pd che “va” in autonomia

Ma non è detto che al prossimo consiglio comunale, dove verrà portata anche l’approvazione del nuovo Dup il documento esca invariato su questo passaggio. Dove il Partito Democratico (ma non solo) ha presentato ben 2 emendamenti: il primo, firmato dai piddini Luca Paris, Luisa Oprandi e Antonio Miedico, da Enzo Laforgia (Progetto Concittadino) ed Elena Baratella (Varese 2.0) nel quale di fatto si chiede “l’abiura” di quanto approvato un anno fa rispetto al sostegno attivo che l’amministrazione dovrà portare avanti in collaborazione con Regione Lombardia per ottenere più autonomia.

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Il Pd che vuole più autonomia

Il secondo, invece solo piddino, è stato presentato e firmato dal consigliere Giacomo Fisco. Che spinge ancor di più sul ruolo autonomo dell’amministrazione. Non solo rispetto al Governo, ma anche nei confronti della Regione e in particolare anche su tematiche sanitarie, con riferimento ad Ats e Asst territoriali.

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Come la pensa il PD?

Insomma capire come la pensa il Partito Democratico sull’autonomia inizia a diventare un problema. Anche perché i due emendamenti sono arrivati a Palazzo Estense quasi in contemporanea, come se uno inseguisse l’altro. Segno comunque che sull’argomento, ammesso che il partito si sia confrontato, di certo non è stata trovato la sintesi. O forse sì, ma qualcuno non l’ha rispettata. E forse non è un caso che più di qualcuno, al di là dell’autonomia, fa notare come tra i firmatari della mozione più restrittiva ci siano Luca Paris (già finito nel mirino della critica interna del partito) e Luisa Oprandi, ovvero due esponenti storici dei dem, ma anche i meno alleati dentro alla maggioranza Galimberti e che di tanto in tanto strappano. “E – commenta qualcuno – prima o poi lasciano il segno”.

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